“Zia Martina”, arrestata la prof di Bari che adesca minorenni per rapporti sessuali

di Alessandro Avico
Pubblicato il 23 Dicembre 2021 - 09:04 OLTRE 6 MESI FA
"Zia Martina", arrestata la prof che adesca minorenni sui social per averci rapporti sessuali

“Zia Martina”, arrestata la prof che adesca minorenni sui social per averci rapporti sessuali FOTO ARCHIVIO ANSA

Un a prof 45enne arrestata dai carabinieri del Comando provinciale di Bari per aver adescato e avuto rapporti sessuali con minorenni. Da quanto emerso dagli accertamenti, la donna, attraverso i social network, mediante il nickname “Zia Martina”, la scorsa estate, avrebbe adescato alcuni minorenni, con i quali avrebbe consumato anche rapporti sessuali all’interno di un B&B di Bari. 

L’arresto della prof adesca minorenni

Nel provvedimento cautelare, alla 45enne è contestato di aver prodotto materiale pornografico, facendosi riprendere nell’atto di compiere rapporti sessuali con un minore. Nonché di aver compiuto atti sessuali, nel corso di una video-chat intrattenuta con diversi utenti, tra i quali anche un minore di 14 anni. Il provvedimento, agli arresti domiciliari, è stato eseguito dai militari del Nucleo Investigativo di Bari in una località del Nord Italia, dove la 45enne era al momento impiegata quale insegnante di una scuola elementare.

Le indagini

Le indagini partite in seguito ad alcune segnalazioni di genitori che avevano notato uno strano comportamento dei figli, notati spesso in anomale dirette social. Dopo le prime verifiche, i militari dell’Arma hanno svolto una serie di approfondimenti investigativi, principalmente dal punto di vista tecnico. Per ricostruire la vicenda attraverso l’analisi dei filmati e le dichiarazioni testimoniali rese da alcuni genitori anche a una testata giornalistica on line.

Ulteriori approfondimenti investigativi sono tuttora in corso, soprattutto di carattere informatico, anche finalizzati a verificare se, nella vicenda, siano coinvolti altri minorenni. L’insegnante, informano i carabinieri, “la cui colpevolezza in ordine ai reati contestati dovrà essere accertata nel corso del processo di rito, a seguito della notifica della misura cautelare, è sottoposta agli arresti domiciliari presso il comune di domicilio”.