11 novembre 2011: cresce la frenesia ma sarà “prosperità e armonia”

Pubblicato il 10 Novembre 2011 - 10:00| Aggiornato il 11 Novembre 2011 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Buon compleanno Undici! Il giorno del Grande Uno sta per arrivare: sei volte uno, tre volte undici è la data di questo venerdì che sobilla la curiosità di tanti perché una congiuntura così “unica”, appunto, non ricapiterà più per cento anni. Per questo motivo, in ogni angolo del pianeta si sta diffondendo una febbrile corsa all’organizzazione di eventi ed incontri per celebrare l’11/11/11 alle ore 11:11, momento noto come “codice del risveglio” secondo la mitologia maya.

Cosa mai potrà accadere il giorno undici novembre duemilaundici? A sfidare la cabala minacciosa si cimentano in molti. La data si presenta non solo palindroma ma anche un pò presuntuosa perchè invoca il numero primo per eccellenza: l’uno che si accompagna al suo gemello e si fa undici, per ben 6 volte allo scoccare delle ore 11:11.

In Cina, da sempre attenti alla numerologia, è boom di coppie che hanno prenotato le nozze nella data simbolica. Il ché fa un pò strano se si considera che è anche il giorno di San Martino, noto per la festa del vino ma anche Festa dei cornuti (!!).

Questo uno che fa impressione perché asociale e solitario, gode di una più dignitosa sorte nella cabala ebraica che lo associa alla Da’at, ovvero la Conoscenza. Nei tarocchi è la carta della Principessa che strangola il leone, simbolo della Forza. Nelle carte francesi, più romantici, è il Fante, simbolo dell’Amore. Infine la smorfia napoletana suggerisce di giocare il numero undici se vi svegliate, sudando freddo, da un incubo pieno di topi.

Volendo ricorrere ad episodi più tristemente noti l’undici settembre è il giorno infausto dell’attacco alle torri gemelle. Dunque, fa spavento pensare a quello che potrà accadere in questo venerdì che non si ripeterà mai più. Sì perché una data ancora più ossessivamente dispari apparve sul calendario nove secoli fa, in pieno Medioevo, ovvero l’11 novembre del 1111. E non capiterà più: non ci sarà mai un 22/22/22 dato che il calendario gregoriano contempla solo dodici mesi.

Si potrebbe bandire un concorso: un premio a chi compone un testo poetico in endecasillabi, due quartine e una terzina naturalmente.