Oligarchi a processo: Abramovich contro Berezovsky. Causa miliardaria

Pubblicato il 31 Ottobre 2011 - 13:04| Aggiornato il 31 Agosto 2012 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA, 31 OTT – Alla corte commerciale di Londra è il giorno degli oligarchi russi. Oggi sale sul banco dei testimoni Roman Abramovich, secondo Forbes 53° uomo più ricco del mondo. Il proprietario del Chelsea, uomo da 11 miliardi di dollari, dovrà spiegare perché nell’arco di otto anni ha versato a al connazionale russo Boris Berezovsky oltre due miliardi.

Abramovich ha spiegato, nel memoriale di 98 pagine consegnato al tribunale, di aver conosciuto Berezovsky nel 1995. All’epoca lui aveva 28 anni, e aveva bisogno di una protezione politica per assicurarsi il controllo di qualche società energetica durante le privatizzazioni del dopo Unione Sovietica. E quale migliore mentore di un amico dell’allora presidente Boris Eltsin?

Berezovsky chiese allora attenzione per Abramovich attraverso il suo canale televisivo, Ort. Contemporaneamente, scrive il Corriere della Sera, Abramovich versò a Berezovsky 8 milioni di dollari. Nacque così la Sibneft, società petrolifera poi venduta da Abramovich. Ma di questa società ora Berezovky rivendica una fetta.

Ma se Abramovich sostiene di aver pagato Berezovsky per averne la protezione, Berezovsky dice che Abramovich, con l’appoggio di Vladimir Putin, lo avrebbe costretto a vendere la propria partecipazione, solo di fatto ma non registrata, nella Sibneft, così come in altre compagnie per un valore totale di 1,3 miliardi di dollari, assai meno del vero valore della quota.

Chi dei due ha ragione, lo deciderà il tribunale di Londra. Una cosa è certa sin d’ora: la causa, cominciata all’inizio di ottobre, durerà almeno 15 settimane e, solo in avvocati, costerà qualcosa come 200 milioni di sterline.