Aereo Sinai, Egitto conferma: “E’ esploso in volo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Novembre 2015 - 05:42 OLTRE 6 MESI FA
Aereo Sinai, Egitto conferma: "E' esploso in volo"

Aereo Sinai, Egitto conferma: “E’ esploso in volo”

IL CAIRO – L’aereo russo precipitato nel Sinai è esploso in volo. Il governo egiziano ha analizzato le scatole nere dell’aereo, che hanno registrato un rumore brutale e improvviso, che conferma dunque l’esplosione del velivolo mentre era ancora in volo. La Commissione d’inchiesta egiziana non sa ancora quale sia la causa dell’esplosione, che potrebbe essere dovuta a una bomba, un missile o anche una bombola di gas a bordo.

La sera del 7 novembre è stata aperta un’indagine su tutto il personale dell’aeroporto di Sharm el Sheikh che è entrato in contatto con l’aereo russo schiantatosi una settimana fa nei cieli del Sinai. Gli inquirenti hanno già cominciato gli interrogatori e stanno sorvegliando tutti quelli che hanno lavorato sull’Airbus della Metrojet, rivelano le fonti.

La Commissione egiziana dopo aver annunciato il ritrovamento delle scatole nere ha dichiarato il 7 novembre:

“L’enorme disposizione dei detriti al suolo dell’aereo russo precipitato in Sinai dimostra che il velivolo si è distrutto quando era ancora in volo”.

Una delle scatole nere conferma il carattere “brutale” e “improvviso” dell’evento che ha causato la caduta dell’aereo russo nel Sinai. Le foto mostrano rottami perforati dall’impatto dall’interno verso l’esterno, una condizione che “accredita la tesi di un dispositivo pirotecnico o di una bomba”.

Una fonte vicina all’inchiesta ha indicato a giornalisti francesi che l’analisi delle due scatole nere dell’aereo, incrociata con i rilievi sul luogo dell’incidente e l’esperienza degli inquirenti, consente di “privilegiare in modo netto” l’ipotesi dell’esplosione di una bomba.

“Tutto era normale” fino al 24/o minuto di volo, poi le due scatole nere hanno all’improvviso smesso di funzionare. Sintomo – secondo una fonte che ha chiesto di rimanere anonima – di “un’improvvisa depressurizzazione esplosiva”.

La tesi del “dispositivo pirotecnico”, secondo un’altra fonte, è invece suffragata dalle foto che mostrano alcuni dei rottami dell’aereo colpiti da diversi impatti in direzione dall’interno verso l’esterno dell’apparecchio.

“Dalle scatole nere si sente un rumore all’ultimo secondo della registrazione vocale che è ancora in corso di analisi. Il comitato sta considerando tutti i possibili scenari ma fino ad ora non è giunto ad una conclusione definitiva”,

ha riferito il presidente della commissione di inchiesta, Ayman al-Muqaddam, che poi ha aggiunto:

“I detriti dell’aereo sono sparsi su un raggio di 13 km. La registrazione delle scatole nere dell’aereo russo si è arrestata 23 minuti dopo il decollo quando l’aereo era a 30mila piedi di altitudine. Siamo ancora nella fase della collezione dei dati e delle informazioni. I detriti dell’aereo sono stati trasportati in un luogo sicuro al Cairo per essere esaminati da esperti. Nei prossimi giorni saranno fatte ulteriori visite sul luogo del disastro”.

L’ esplosione che avrebbe causato la caduta dell’aereo russo nel Sinai non sarebbe stata provocata da una bomba tradizionale, bensì da un dispositivo esplosivo come una bombola di gas. Esplosa nella stiva a 31.000 piedi di altezza, la bombola avrebbe fatto disintegrare l’aereo. A propendere per questa ipotesi è il Security Middle East on line che cita un ex ufficiale dei servizi segreti britannici, James Abernethy.

L’ex agente ricorda la dichiarazione audio del 4 novembre, con la quale il gruppo Wilayat Sinai affiliato all’Isis ha rivendicato la responsabilità per l’abbattimento di un aereo russo sul Sinai. Nella dichiarazione, il loro portavoce afferma:

“Noi siamo quelli che lo hanno abbattuto, grazie a Dio, e non siamo costretti a rivelare il modo in cui l’abbiamo fatto…prendete la vostra scatola nera e fate la vostra analisi… sveleremo il modo quando vorremmo. E ‘interessante il fatto che hanno sfidato la nostra capacità di dimostrare come il velivolo sia stato abbattuto, valuterei lo scenario più probabile come quello della bomba di Lockerbie”.

Tuttavia è possibile che ciò che ha causato la probabile esplosione non sia una “bomba” tradizionale”. Il messaggio audio di rivendicazione

“suggerisce che l’Isis stia proteggendo la sua metodologia, per poter decidere di utilizzarla di nuovo se questa non è viene identificata dai Servizi segreti britannici”.