Afganistan: barbiere non va a casa del giudice, arrestato

Pubblicato il 6 Gennaio 2010 - 08:47 OLTRE 6 MESI FA

È stato inflessibile il giudice afghano Daud Bakhtiyari: di fronte all’impossibilità del barbiere Ayed Ahmed di andare a casa sua a Nilli, capoluogo della provincia di Dai Kundi, per un servizio di barba e capelli, lo ha fatto arrestare senza esitazione dalla polizia. Lo scrive l’agenzia di stampa afghana Pajhwok.

L’episodio è accaduto alcuni giorni fa quando Bakhtiyari, giudice della locale Alta Corte, ha chiesto a Ahmed, 38 anni, di recarsi da lui per offrire i suoi servigi. «Non posso – ha risposto il barbiere – ho il negozio pieno di gente».

In men che non si dica, racconta la Pajhwok, il giudice ha telefonato al capo della polizia e gli ha chiesto di arrestare il malcapitato per «oltraggio alla Corte». Il generale Muhammad Nader, capo della polizia provinciale, ha confermato che da alcuni giorni Ahmed è in carcere e che vi resterà per almeno una settimana.

«Quando un giudice ordina un arresto – ha spiegato l’alto ufficiale per giustificare il suo operato – per noi polizia non c’é altra via d’uscita che eseguirlo». Al giornalista dell’agenzia che gli chiedeva se la disposizione data fosse proporzionata al torto commesso, Bakhtiyari ha risposto che «chiunque offende la mia dignità o commette un oltraggio alla Corte finisce in galera. Nessuno, con eccezione del ministro della Giustizia – ha concluso – ha il diritto di chiedere ragione del mio operato».