Afghanistan: altri 30 mila soldati Usa in 6 mesi

Pubblicato il 1 Dicembre 2009 - 16:37 OLTRE 6 MESI FA

Gli Stati Uniti si apprestano a inviare altri 30 mila soldati in Afghanistan. Lo rivelano alcuni funzionari della Casa Bianca secondo i quali il dispiegamento dei rinforzi avverrà entro i prossimi sei mesi. La notizia conferma le indiscrezioni circolate nelle ultime ore secondo le quali Barack Obama sarebbe intenzionato a far arrivare a Kabul un numero di soldati vicino a quello richiesto dai generali sul campo e nei tempi più rapidi possibile.

L’annuncio ufficiale sarà dato questa sera dal presidente americano alle 20, ora americana, le 2 del mattino in Italia, all’accademia di West Point.

In precedenza era stato il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, ad anticipare i contenuti del discorso. «I piani di dislocamento degli Stati Uniti in Afghanistan saranno accelerati – aveva affermato – e faremo in modo che l’avvio del processo che consentirà il passaggio delle consegne della sicurezza alle forze locali avvenga il più in fretta possibile».

Il presidente parlerà «dell’accelerazione dei contributi dai partner internazionali, per far sì che il mondo capisca che l’Afghanistan non è un problema di un solo paese, ma un problema del mondo. Dobbiamo andare in Afghanistan in fretta ma sapere anche che non saremo lì per sempre».

Il dislocamento porterà a quasi centomila la presenza di soldati americani in Afghanistan entro la fine di maggio, ha detto la fonte dell’amministrazione spiegando che lo spostamento delle truppe avverrà con un passo molto più rapido di quanto inizialmente preventivato. Finora si era parlato di un dislocamento che avrebbe preso un anno, ma il presidente Barack Obama ha concluso che la situazione richiedeva “di più e più in fretta”, ha detto una fonte, spiegando il ragionamento che ha portato alla decisione dopo un processo durato oltre tre mesi.

“Potrebbe durare anche meno di cinque anni l’exit strategy dall’Afghanistan”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa.  “Miei colleghi di altri Paesi europei – ha spiegato – hanno parlato di un massimo di cinque anni, ma ragionevolmente io credo che anche prima si debbano vedere risultati significativi” nel processo che punta a lasciare al governo afgano la responsabilità di affrontare autonomamente le minacce alla sicurezza.

Ciò, ha sottolineato La Russa, “specie se la strategia del comandante della missione Isaf, generale McChrystal, verrà accolta, con l’aumento delle forze armate, ma anche con un approccio costruttivo diverso che comprende una maggiore lena nella ricostruzione e un maggiore impegno del governo afgano nella lotta alla corruzione e al traffico di droga”.