Afghanistan, chiude la moglie in gabbia per 105 giorni e la tortura

Pubblicato il 18 Agosto 2010 - 18:19 OLTRE 6 MESI FA

Ha tenuto la moglie, madre di sei figli, segregata in una gabbia per 105 giorni, torturandola e negandole il cibo: è successo nell’Afghanistan occidentale, nella provincia di Herat, secondo quanto riferisce l’agenzia Pajhwok.  “Khalil, mio marito, mi ha incarcerato per tre mesi e mezzo. Sono innocente, non potevo vedere i miei figli, né avere cibo. Lui è un giocatore”, ha detto Shafiqa, 35 anni, liberata grazie all’intervento della polizia che ha arrestato l’uomo con l’accusa di essere un giocatore d’azzardo.

I figli della coppia, tra i due ed i 13 anni, erano troppo impauriti dal padre per denunciare i fatti: uno di loro, una ragazza di 14 anni, è stata venduta dal padre da un uomo di 45 anni. “Non avevamo nulla da mangiare, ricorda una delle figlie, Ahmad Wali, 13 anni. Io giravo per le strade in cerca di cibo per darlo a mia madre che stava in gabbia, lo facevo per mantenerla in vita”.

I comitati per la difesa dei diritti umani sono insorti: Shafiqa è stata trattata in modo inumano, i suoi diritti e quelli dei suoi figli sono stati violati, inclusi i diritti alla dignità e all’educazione. I termini della detenzione di Khalil, arrestato per gioco d’azzardo illegale, scadranno presto, ma la Procura ha chiesto che siano prolungati alla luce dei nuovi fatti emersi. In Afghanistan, secondo i dati ufficiali del governo, nel 2009 sono stati registrati 6.000 casi di violazione dei diritti delle donne.