Afghanistan, esplode ordigno contro una pattuglia di italiani: nessun ferito

Pubblicato il 21 Novembre 2010 - 20:48 OLTRE 6 MESI FA

Un ordigno è esploso oggi al passaggio di una pattuglia di militari italiani nell’area di Bala Morghab, nell’ovest dell’Afghanistan. Solo il mezzo è rimasto danneggiato, nessun ferito. Nella parte opposta del settore affidato al comando italiano, invece, due ”insorti” sono stati uccisi da commandos afgani e americani durante un’operazione finalizzata alla cattura di un leader talebano.

L’attentato si è verificato alle 15.45 (ora locale). Di mira è stata presa una pattuglia di alpini della Brigata Julia dell’ottavo reggimento di Cividale del Friuli. A bordo di 3 mezzi, due Vtlm Lince e un autocarro pesante Aps 95, gli alpini della Task force north erano impegnati in un movimento logistico nell’area di Bala Murghab, nella parte settentrionale dell’area a comando italiano, quasi al confine con il Turkmenistan. L’esplosione ha coinvolto uno dei blindati Lince, che ancora una volta ha retto bene all’urto.

Illesi i quattro militari a bordo, mentre il mezzo ha riportato danni alla parte inferiore. La Forza di reazione rapida partita dalla base avanzata ‘Columbus’, sede del comando della task force, insieme ad una una ‘recovering force’, hanno recuperato l’equipaggio ed il blindato, mentre un team di genieri americani sta indagando sulla tipologia dell’ordigno e sulle modalità dell’esplosione. Nella parte meridionale del settore ovest, nella provincia di Farah, forze speciali afgane e della coalizione internazionale sono state impegnate in due diverse operazioni entrambe finalizzate alla cattura di un capo talebano e si sono concluse con l’uccisione di due ‘insorti’ e l’arresto di un numero imprecisato di altri sospetti terroristi.

I fatti si sono verificati nel distretto di Bakwa, uno dei piu’ turbolenti della provincia di Farah. Grazie ad informazioni di intelligence del contingente italiano, commandos afgani e americani erano sulle tracce del ‘governatore ombra’ del distretto di Bakwa, ritenuto un capo talebano coinvolto nel reclutamento e nell’addestramento di combattenti stranieri e in altre azioni contro le forze di sicurezza locali e i militari della coalizione. Proprio durante questa attività i militari americani e afgani si sono imbattuti in due ‘insorti’ che sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco dopo essere stati visti imbracciare delle armi. In una distinta operazione, ma collegata e condotta nella stessa zona, altri presunti terroristi sono stati arrestati in un edificio: l’irruzione non ha provocato né vittime, né feriti.