Aimen Dean, ex terrorista di Al Qaeda diventato 007: “Così prepararono l’11 settembre”

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Settembre 2018 - 06:35 OLTRE 6 MESI FA
Aimen Dean, ex terrorista di Al Qaeda diventato agente segreto: "Sapevo dell'11 settembre"

Aimen Dean, ex terrorista di Al Qaeda diventato agente segreto: “Sapevo dell’11 settembre” (Foto Ansa)

LONDRA – Aimen Dean, l’ex terrorista di al Qaeda poi diventato una spia infiltrata dell’MI6, l’agenzia di intelligence per l’estero della Gran Bretagna, ha rivelato che sapeva ci fosse “qualcosa di grosso” in programma nel settembre 2001 ma non aveva idea della portata dell’attacco.

Aimen Dean, così si fa chiamare oggi, un tempo era noto come Abu al-Abbas, prima di essere scoperto ha spiato Al Qaeda per quasi otto anni. Ora ha rivelato che nel giugno del 2001 il gruppo terroristico diventò reticente, misterioso e aveva la sensazione che potesse accadere qualcosa, riporta il Sunday Express.

Nel libro “Nine Lives: My Time As MI6’s Top Spy Inside Al Quaeda”, Dean spiega come, mentre in Afghanistan c’era “un’altissima sicurezza tra la gerarchia di Al Qaeda” fu convocato a un incontro con Abu Hafs al-Masri, fidato braccio destro di Bin Laden.

Masri gli chiese di far andare in Afghanistan “quattro fratelli” che vivevano in Inghilterra, entro la fine di agosto e aggiunse: “Sta per succedere qualcosa di enorme e ci aspettiamo che gli americani vengano in Afghanistan”, scrive il Daily Mail.

Nel libro, Dean rivela i nomi degli uomini convocati da Masri ma nessuno era tra i dirottatori coinvolti nell’attacco dell’11 settembre 2001. Svela inoltre che si sarebbe imbattuto nel cosiddetto “ventesimo kamikaze” Zacarias Moussaoui a Londra prima di partire nel febbraio 2001 per gli Stati Uniti e ha aggiunto che solo dopo l’11 settembre “ho mostrato la sua fotografia e saputo il nome completo e il suo collegamento”.

Deal ha rivelato ulteriori dettagli sulla sua permanenza a Londra e sul lavoro con l’MI6. Alla fine del 1998, in seguito all’arresto in Yemen di cinque uomini a cui le forze di sicurezza sequestrarono esplosivi, mine antiuomo e missili, Dean fu contattato da un supervisore dell’MI6, un certo Tom, che gli disse: “Sarebbe molto interessante vedere chi potresti essere in grado di scovare. Fai alcune chiamate. Ci stiamo un po’ stancando di questo tag Londonistan. Dobbiamo dimostrare che stanno impazzando psicopatici pronti a far saltare in aria Buckingham Palace così che un tribunale inglese presti attenzione”.

Dean era diventato un doppio agente all’inizio del 1998, dopo l’attentato agli edifici delle ambasciate degli Usa in Kenya. A Nairobi moritono 213 persone e a Dar es Salaam, in Tanzania, persero la vita undici civili. Come agente sotto copertura dei servizi segreti britannici, per quasi otto anni ha rischiato la vita.
Riuscì a penetrare nelle fila di al-Qaeda: da Osama bin Laden ad agenti di reclutamento e imborglioni come Ham Hamza nella Moschea di Finsbury Park a Londra.

La copertura di Aimen Dean è saltata nel 2006 quando il Time pubblicò un estratto di The One Percent Doctrine, un libro sulla lotta al terrorismo in America. Alcune fonti nel libro fornivano dettagli sufficienti sulla spia “Ali” da permettere ai vertici di Al-Qaeda di identificarla nell’uomo che per anni aveva fabbricato le loro bombe. Lui contattò immediatamente l’MI5 e MI6 e corse a Londra, dove fu messo in una safe house e ottenne un nuovo nome.

Cresciuto in Arabia Saudita e con una approfondita conoscenza del Corano, a 16 anni seguì le orme di insegnanti a amici che combattevano la milizia serba tra le fila dei musulmani bosniaci. Dopo la Bosnia si recò in Afghanistan, nel rifugio di Al-Qaeda a Darunta, e promise fedeltà a Bin Laden in persona.

Ma fu qui che iniziarono ad assalirlo i dubbi sulle attività del gruppo, quando vide la sete di sangue dei suoi compagni combattenti. Il massacro di oltre 200 persone da parte di kamikaze nel 1998 nel corso dell’attacco contro l’ambasciata americana in Kenia fu la goccia che fece traboccare il vaso e decise di passare dall’altro lato della barricata, spiare gli uomini per cui aveva lavorato per anni. Dean ora è consulente di grandi aziende internazionali.