Al Qaeda, italiani rapiti in Mauritania: nuove foto e nuova rivendicazione

Pubblicato il 31 Dicembre 2009 - 09:08 OLTRE 6 MESI FA

US-ATTACKS-ITALY-QAEDANuova rivendicazione, da parte di Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), del rapimento della coppia di italiani in Mauritania. In un comunicato pubblicato su Internet con data 30 dicembre compaiono anche tre foto, due dei documenti d’identità di Sergio Cicala e della moglie Philomene Kabouree e una della coppia.

Sergio Cicala, pensionato di 65 anni, e sua moglie Philomene Kabouree, italiana originaria del Burkina Faso, nella foto sono mostrati in ginocchio e circondati da cinque uomini armati, secondo quanto riferito dal Centro americano di sorveglianza dei siti estremisti islamici (SITE), che ha riproposto le immagini.

Nel suo comunicato, l’Aqmi precisa che «il rapimento giunge mentre il governo di Silvio Berlusconi sostiene le guerre in Afghanistan e in Iraq e sostiene la “crociata” contro l’Islam». L’Aqmi precisa che «se la famiglia degli ostaggi e il popolo italiano tengono alla sicurezza di Cicala e Kabouree, devono esercitare pressioni sul loro governo perché risponda alla sua richiesta», di non sostenere più i conflitti in Afghanistan e Iraq.

Una prima rivendicazione dell’Aqmi era giunta il 28 dicembre attraverso il canale satellitare Al Arabiya, che aveva diffuso un messaggio audio e una foto in cui Cicala appare in un sito desertico insieme alla moglie – il cui volto e le mani sono oscurati artificialmente – e stringe tra le mani il suo passaporto chiuso, mostrandone la copertina.

Proprio poche ore fa, con grande tempismo, il ministro degli esteri italiano Franco Frattini aveva detto che tutti i canali per la liberazione dei due erano stati attivati.