Aleppo, truppe di Assad hanno ripreso la città vecchia

di redazione Blitz
Pubblicato il 7 Dicembre 2016 - 20:02 OLTRE 6 MESI FA
Aleppo torna ai siriani: truppe di Assad hanno ripreso la città vecchia

Aleppo torna ai siriani: truppe di Assad hanno ripreso la città vecchia (Foto Ansa)

DAMASCO  –  La città vecchia di Aleppo, con la sua ‘cittadella’ fortezza patrimonio dell’umanità dell’Unesco e simbolo della ferocia della guerra, è stata riconquistata mercoledì dalle truppe di Bashar al Assad.

Le forze governative siriane hanno ripreso il controllo di circa l’80% per cento dei quartieri orientali, che fino a pochi giorni fa in mano ai miliziani anti-regime. Mentre da Washington la Casa Bianca accusava la la Russia e il governo siriano di ostacolare l’arrivo degli aiuti umanitari, di continuare a colpire strutture civili e sanitarie e di usare barili bomba e armi chimiche.

Con una nota congiunta, Stati Uniti, Gran Bretagna, Italia, Germania, Francia e Canada hanno chiesto un immediato cessate il fuoco a Aleppo e condannato “le azioni del regime siriano e dei suoi alleati stranieri, soprattutto la Russia, che ostacolano gli aiuti umanitari”, aggiungendo che l’Onu dovrebbe indagare sulle segnalazioni di crimini di guerra.

Sempre mercoledì un nuovo attacco israeliano si è aggiunto contro obiettivi dell’esercito governativo siriano e, forse, dei miliziani sciiti libanesi e filo-iraniani Hezbollah. Il governo siriano ha denunciato il bombardamento israeliano “con missili terra-terra compiuto dai territori occupati” del Golan contro l’aeroporto militare di Mezze, alla periferia della capitale siriana. L’attacco ha appiccato un incendio ma non ha causato vittime, si legge nel comunicato dell’agenzia governativa Sana.

Nei giorni scorsi, jet israeliani avevano sparato dallo spazio aereo libanese missili su una località lungo l’autostrada che collega la capitale al confine libanese, in un distretto dove non è escluso che possano transitare carichi di armi per Hezbollah. Da Israele non è arrivata conferma dell’attacco odierno, ma il ministro della difesa, Avigdor Lieberman, ha detto: “Stiamo compiendo sforzi soprattutto per mantenere la sicurezza dei nostri cittadini e proteggere la nostra sovranità cercando di prevenire il contrabbando di armi, equipaggiamento militare e armi di distruzione di massa dalla Siria a Hezbollah”.

Nella battaglia di Aleppo, i media vicini a Damasco e l’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) affermano che i lealisti hanno ripreso il controllo di “tutta la città vecchia” e di aver costretto i miliziani anti-regime in un angolo di appena “dieci chilometri quadrati”.

Le forze delle opposizioni ammettono di essere in ritirata. I leader delle fazioni anti-regime hanno chiesto una “tregua di cinque giorni per consentire l’evacuazione di migliaia di civili in gravi condizioni di salute”. L’offerta era già stata respinta dal ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov.

Secondo l’Onu rimangono ad Aleppo est sotto attacco più di 200mila civili. Nell’area meridionale, dove sono rimasti asserragliati i ribelli, non ci sono ospedali e manca tutto: dalle medicine al cibo, dai sacchi di plastica per seppellire i morti, alla benzina per le ambulanze. E i feriti vengono trasportati su carrette di legno, si legge nell’ultimo rapporto su Aleppo redatto dall’Ufficio Onu per il coordinamento umanitario (Ocha).