Alessia Marcuzzi, Vaticano: Con quell’Isola niente Giubileo

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Aprile 2016 - 10:46 OLTRE 6 MESI FA
Alessia Marcuzzi, Vaticano: Con quell'Isola niente Giubileo

Alessia Marcuzzi, Vaticano: Con quell’Isola niente Giubileo

ROMA – Alessia Marcuzzi è troppo trasgressiva per presentare la festa dei giovani organizzata nell’ambito del Giubileo. Per via di quei vestiti ma soprattutto di quel programma: l’Isola dei Famosi, simbolo di trash televisivo “non adatto ai giovani”. Questa è l’opinione del Vaticano che infatti ha respinto l’ipotesi che la conduttrice presentasse la festa in programma allo stadio Olimpico di Roma. Ecco cosa scrive Repubblica:

La showgirl con una decisione condivisa dall’entourage papale è stata depennata dal cast degli artisti che si esibiranno il 23 aprile allo stadio Olimpico di Roma su invito dell’Ufficio della Pastorale Giovanile della Cei (Conferenza episcopale italiana). A mettere fuori gioco la Marcuzzi il giudizio negativo che in Vaticano, a cominciare da alcuni collaboratori di Bergoglio, è stato dato proprio sull’Isola dei Famosi, un programma giudicato “per contenuti, immagini e atteggiamenti provocatori dei protagonisti” non “adatto” ai 70mila giovani che interverranno alla kermesse cattolica. “Giusto metterla fuori perché conduce programmi, come l’Isola dei famosi, trasgressivi e futili, una artista non opportuna per una festa giubliare”, specifica l’arcivescovo Gianfranco Girotti, moralista, Reggente emerito della Penitenziaria Apostolica, il dicastero vaticano sui grandi peccati. “Con tutto il rispetto per la signora Marcuzzi, con lei all’Olimpico sarebbe arrivato un messaggio negativo e confuso ai giovani”, aggiunge Girotti che critica anche “il modo con cui si presenta in tv, scollacciato e trasgressivo”.

Non un bel periodo per la conduttrice, che ultimamente ha attirato critiche per via della conduzione dell’Isola, non proprio brillante secondo alcuni. Lei si è sfogata su Instagram con un post contro i critici, Dagospia le risponde per le rime:

“Al-lessa” Marcuzzi farebbe bene a smetterla di lamentarsi delle critiche e iniziare ad imparare bene a memoria il gobbo della prossima puntata di questa soporifera e “Venturocentrica” edizione dell’Isola. Già, perché la signorina di Roma Nord, che non frequenterà i salotti ma è cresciuta pasciuta da mammà e papà (noto gioielliere), per la fatica di leggere quello che scrivono i suoi strapagati autori si metterebbe in saccoccia quasi 90 mila euro (lordi) a puntata. E ancora: Farebbe anche bene ad impegnarsi un po’ di più a seguire la regia di quella vecchia volpe di Roberto Cenci , ascoltare e capire quello che i “morti di fama” le dicono in diretta, seguire il corso degli accadimenti e affrontare con più lucidità l’irrompere, inevitabile, degli imprevisti. La signorina Marcuzzi, che intascherebbe dal Biscione (Piersilvio ha un debole per lei) ben 2 milioni di euro l’anno, dovrebbe anche ricordarsi che dopo i deludenti risultati dell’ultima edizione del “Grande Fratello” da lei condotta, i vertici esecutivi Mediaset quest’anno avrebbero piuttosto affidato la conduzione dell’Isola a una D’Urso qualunque.

Ma il contratto di A-lessa era blindato e quindi il povero Dudi -che ha un debole per lei – ha preferito non non buttare negli stagni di Cologno un milioncino di euro. La Marcuzzi con o senza “Isola” sarebbe stata comunque pagata. Quindi cara Alessia fai un bel respiro profondo, ricordati che lavori in televisione da 25 anni e che non sei stipendiata per fare la valletta di quei due vecchi animali da video (Venier e Ventura) che ti ritrovi nel programma. Se proprio non ce la fai, sarebbe cosa buona e giusta che i suddetti autori ascoltassero i suggerimenti dei noti giornalisti twittaroli (che tu e il tuo staff puntualmente ignorate… a parte un paio al soldo del Banana): fare rientrare Simona in studio a condurre lo show! Nel frattempo potresti prendere il posto di Simona trasferendoti a Playa Soledad…almeno impareresti cosa vuol dire, tu che ami e usi tanto lo spagnolo, e non potresti farti il sangue amaro leggendo i (legittimi) commenti dei twittaroli”.