Antartide, nave russa bloccata: sfuma anche salvataggio in elicottero

Akademik Shokalskiy
Akademik Shokalskiy,la nave russa prigioniera tra i ghiacci dell’Antartide

MOSCA – Neppure il salvataggio in elicottero è stato possibile per le 74 persone a bordo della nave Akademik Shokalskiy, bloccata in Antartide dalla vigilia di Natale. Passeggeri ed equipaggio si preparano a salutare il nuovo anno da prigionieri tra i ghiacci dell’Antartide.

Colpa delle cattive condizioni meteo che hanno prima fermato la rompighiaccio Aurora Australis,a circa 10 milgia nautiche dalla nave russa e poi impedito il salvataggio con un elicottero. L’ipotesi di un’operazione per via aerea tramite elicottero era stata annunciata ieri sera dal ministero degli Esteri russo. Successivamente l’Autorità australiana per la sicurezza marittima Amsa ha reso noto che i forti venti e un’inarrestabile bufera di neve non lo permettevano.

“Nelle attuali condizioni meteo l’elicottero cinese non può prendere il volo – ha spiegato il ricercatore italiano Francesco D’Alessio, a bordo dell’Aurora – Sono al vaglio possibili opzioni. Saranno i comandanti delle tre navi (Akademik Shokalskiy, Snow Dragon e Aurora Australis, ndr) che, in funzione delle condizioni meteo e della posizione che riusciranno a raggiungere, decideranno quale sarà la soluzione più sicura da adottare”.

Nei giorni scorsi altre due rompighiaccio che si trovavano nell’area, la cinese Snow Dragon e la francese Astrolabe, chiamate a dare soccorso, avevano dovuto rinunciare a raggiungere la nave russa per i banchi di ghiaccio dello spessore di diversi metri.

Ma la macchina organizzativa australiana si è comunque messa in moto, assicura D’Alessio, per preparare piani di accoglienza per i passeggeri della Shokalskiy ed essere pronti appena le condizioni meteo permetteranno il trasferimento delle persone tra le due navi.

Intanto, la vita a bordo delle navi russa e australiana va avanti tranquilla: fino a poche ore fa il professor Turney continuava a pubblicare su Twitter video dei passeggeri della Akademik Shokalskiy sorridenti e sereni. Clima tranquillo anche sull’Australis: “Le condizioni di vita sulla nave sono confortevoli e il personale australiano è molto ospitale”, racconta D’Alessio. Noi – dice – contraccambiamo cercando di renderci utili per ogni esigenza che si viene a manifestare”. E aggiunge: “Noi quattro stiamo tutti bene”.

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