Arabia Saudita: la violenza domestica è reato. Legge storica

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Agosto 2013 - 01:33 OLTRE 6 MESI FA
Arabia Saudita: la violenza domestica è reato. Legge storica

Il manifesto contro la violenza sulle donne

DUBAI – Svolta storica in Arabia Saudita: il governo ha approvato una legge che considera reato ogni forma di violenza domestica nei confronti di donne e bambini.

Il provvedimento è il primo nel suo genere nel Paese ultra-conservatore, spesso bersaglio delle critiche internazionali proprio per la mancanza di una normativa contro la violenza alle donne.

Già nel 2008 le Nazioni Unite avevano esortato il regno, alleato degli Stati Uniti, a varare leggi che proteggessero le donne. E alla fine la legge è arrivata.

E’ stata approvata il 26 agosto scorso, qualche mese dopo il lancio di una campagna nazionale di sensibilizzazione contro il fenomeno della violenza domestica nei confronti delle donne saudite. Il manifesto di presentazione della campagna, che ritraeva una donna in niqab con un occhio livido, scatenò l’attenzione dei media internazionali.

Le pene previste dalla nuova normativa variano da un minimo di un mese a un massimo di un anno di carcere e sono previste anche pene pecuniarie fino a 50.000 ryal sauditi (13.300 dollari). La legge concede a chi denuncia un abuso il diritto di rimanere anonimo. E per segnalare le violenze, le donne non hanno più bisogno dell’approvazione del wali (tutore maschio, generalmente il marito, il padre o il fratello).

Prima dell’approvazione di questa legge, la violenza domestica veniva affrontata come una questione privata. E i giudici venivano lasciati liberi di decidere sulla base delle regole della sharia, il che permetteva anche l’applicazione di punizioni di una certa severità nei confronti delle mogli ”disobbedienti”.

Nel 2007, il Supremo Consiglio giudiziario condannò una giovane di 19 anni, che era stata aggredita e violentata, a 200 frustate e sei mesi di reclusione, con l’accusa di aver avuto rapporti con un uomo a cui non era legata. La donna venne poi graziata dal re Abdullah.

”Tra le ragioni della dilagante violenza domestica in Arabia Saudita, ci sono le tradizioni tribali che impediscono alle donne di denunciare gli abusi per paura dello stigma sociale”, spiega Khaled al-Fakher, segretario generale della Società Nazionale per i Diritti Umani, un ente governativo, ”Le donne pensano a quello che la comunità potrebbe dire di loro se denunciassero gli abusi subiti”.