Arctic Sea, il cargo trasportava missili a Teheran e il Mossad israeliano lo ha abbordato per fermare il traffico

Pubblicato il 27 Agosto 2009 - 09:11 OLTRE 6 MESI FA

Missili destinati all’Iran, l’intervento del Mossad per bloccarne la vendita o far emergere lo scandalo, l’imbarazzo prima e la risolutezza dei servizi russi per risolvere la questione. Arctic sea, il mistero della nave rapita da pirati al soldo di una potenza segreta, inizia ad assomigliare pericolosamente al canovaccio di una spy story di Ken Follett.

La nave Arctic Sea, era scomparsa nelle acque dell’Atlantico a inizio agosto e poi ritrovata a metà mese a largo di Capo Verde.

Che il cargo russo trasportasse armi di contrabbando e che i servizi segreti di qualche paese avessero assoldato dei pirati per impossessarsi di queste armi era una notizia già trapelata giorni fa dalla stampa russa. Ora escono allo scoperto anche mittente e destinatario di questi traffici.

Secondo fonti giornalistiche russe, infatti, la nave non trasportava solo legname da portare in Algeria, ma anche e soprattutto missili da crociera X-55 e anti-aerei S300 per l’Iran. Un traffico che andrebbe avanti da tempo e che l’ultima volta è partito in giugno da Kaliningrad.

Sempre secondo le stesse fonti sarebbero stati i servizi segreti israeliani, il Mossad, ad assoldare i pirati e abbordare l’Arctic Sea per bloccare queste forniture clandestine. Una retata fittizia volta a fermare un traffico che andava avanti da tempo. Un blitz camuffato, seguito subito da una visita del presidente israeliano Shimon Peres a Mosca per redarguire il Cremlino.

Questa la versione di alcuni quotidiani russi. Seconda la Pravda, invece, il responsabile dell’operazione non sarebbe Israele ma «una potenza occidentale» che avrebbe deciso di far emergere la storia per mettere in imbarazzo i russi. Sarebbe stato a questo punto che Mosca, infastidita dalle pressioni, avrebbe preso in mano la situazione e avrebbe mobilitato la sua stessa flotta per arrivare alla Arctic Sea prima degli altri.