Attentato in India, almeno 40 morti

Pubblicato il 17 Maggio 2010 - 14:59 OLTRE 6 MESI FA

Almeno 40 persone, tra cui un poliziotto, sono rimaste uccise nell’India centrale da un gruppo di ribelli maoisti che ha fatto esplodere una mina al passaggio di un autobus. Alcune Tv locali affermano che il bilancio dell’attentato potrebbe raggiungere i 50 morti. L’attacco è avvenuto a Dantewada, nello stato di Chhattisgarh. Un portavoce della polizia ha detto a bordo dell’autobus c’erano diversi agenti.

Un portavoce della polizia di Chhattisgarh ha detto che sull’autobus preso di mira dai ribelli c’erano una quarantina di persone. Gli agenti a bordo, tutti in borghese, sono stati aggregati alle forze di sicurezza impegnate nella lotta alla guerriglia maoista, molto attiva nella regione.

Tra i morti ci sono una ventina di poliziotti. Il bilancio delle vittime non è però stato confermato dal ministero dell’Interno di New Delhi, che ha duramente condannato il “massacro di molti civili”. Un ordigno azionato a distanza ha fatto saltare in aria un autobus di una compagnia privata con a bordo una cinquantina di passeggeri, tra cui molti poliziotti di una forza speciale. Sette persone sono state ricoverate in gravi condizioni. Secondo gli investigatori si tratta di un’operazione ben orchestrata, che coincide con uno sciopero proclamato dai maoisti per domani in cinque stati indiani, per protestare contro l’offensiva lanciata lo scorso anno dall’esercito indiano.

Lo scorso mese i ribelli hanno massacrato 76 poliziotti caduti in un’imboscata. Da qualche mese, è in corso una vasta operazione anti-guerriglia denominata ‘Caccia verde’ che vede impegnati 56 mila uomini delle forze di sicurezza.

Secondo il premier Manmohan Singh la guerriglia maoista costituisce la più grave minaccia alla sicurezza interna del paese. I ribelli, stimati tra i 10 e i 20 mila, controllano alcune zone rurali e sostengono di battersi in difesa dei diritti degli agricoltori senza più terre e delle tribù locali. Lo scorso anno oltre 600 persone sono morte in attacchi attribuiti alla guerriglia maoista. Il movimento nel 2009 è stato messo al bando come ‘organizzazione terroristica’.