Auschwitz: rubato cartello “Arbeit macht frei”

Pubblicato il 18 Dicembre 2009 - 09:08 OLTRE 6 MESI FA


Il cartello recante l’iscrizione in tedesco “Arbeit Macht Frei” (“Il lavoro rende liberi”) posto all’ingresso dell’ex campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau, in Polonia, è stato rubato da ignoti.

«L’iscrizione è stata rubata alle prime ore del mattino», ha detto Jaroslaw Mensfeld, portavoce del museo che amministra l’ex campo di sterminio.

«E’ una profanazione del luogo dove sono state uccise oltre un milione di persone», ha aggiunto, precisando che si tratta del primo episodio del genere. «Chiunque lo abbia fatto sapeva bene cosa stava rubando».

Il quotidiano Gazeta Wyborcza riferisce sul proprio sito web che il cartello rubato è già stato sostituito con una copia, creata tempo fa per consentire la riparazione dell’originale. La polizia ha aperto una inchiesta sull’accaduto e offrirà un premio di 5.000 zloty (1.250 euro) a chi ritroverà la scritta. Mentre la prefettura ha garantito che verrà data la caccia agli autori del furto.

L’ex campo di sterminio è chiuso di notte e controllato dalla vigilanza. Gli inquirenti stanno ora vagliando le registrazioni delle videocamere che monitorano l’ex campo. Sorto nell’aprile del 1940, dopo l’occupazione della Polonia da parte di Adolf Hitler nel settembre 1939, il campo di concentramento di Auschwitz (nome in tedesco della cittadina che in polacco si chiama Oswiecim) divenne il simbolo dell’Olocausto.

Nel campo trovarono la morte oltre un milione di persone, in maggioranza ebrei. Il gerarca nazista Einrich Himmler aveva scelto Auschwitz come luogo anche per una fabbrica della industria chimica IG-Farben, nonché per altre di vario tipo, tra cui aziende agricole, per sfruttare la manodopera dei prigionieri.