Australia, da una pittura rupestre nuove scoperte sui contatti tra aborigeni e mondo esterno

Pubblicato il 19 Luglio 2010 - 11:43 OLTRE 6 MESI FA

Una pittura rupestre vecchia di oltre 400 anni di una barca a vela, scoperta da archeologi in una remota caverna a Arnhem Land, presso la costa settentrionale dell’Australia, è la prova più antica del contatto degli aborigeni con il mondo esterno, che si può far quindi risalire a oltre un secolo prima di quanto finora creduto.

La pittura raffigura una ”perahu”, un’imbarcazione tipica delle isole che ora sono parte della Malaysia e dell’Indonesia. ”Sono tratti distintivi l’albero tripode e la vela rettangolare, chiari nell’immagine”, ha detto l’archeologo Paul Tacon alla radio Abc. Le palline di cera d’ape attaccate alla pittura sono state datate attorno al 1620, il che dimostra che i pescatori macassar dell’Indonesia raggiungevano l’Australia più di 100 anni prima di quanto si credesse, per pescare i molluschi trepang, cibo tuttora pregiato in Asia.

”La scoperta è estremamente significativa perchè è la più antica immagine che testimonia contatti col mondo esterno. E’ anche importante perchè suggerisce che gli aborigeni dell’ Australia settentrionale interagivano con genti del sudest asiatico su una base più frequente e lungo un periodo di tempo più esteso di quando avessimo intuito”.

Gli archeologi hanno trovato altre pitture raffiguranti contatti con altre genti, fra cui barche, coltelli, ciotole e anche una scimmia su un albero, a conferma che gli aborigeni viaggiavano fino all’ Indonesia, dato che le scimmie non sono un animale australiano. Nel pieno dell’antico commercio di trepang, grandi flotte di barche di macassar raggiungevano la costa australiana e i pescatori si trattenevano per l’intera stagione dei monsoni. Costruivano fila di focolari di pietra per cuocere i trepang, che poi disseccavano e affumicavano, per prepararli al viaggio di ritorno.

”Ai macassar era consentito di restare perchè avevano raggiunto un certo livello di negoziazione e di accordo con gli aborigeni. Potremmo imparare qualche lezione da come interagivano e risolvevano i conflitti”, ha detto Tacon.