Australia. Lega bomba al collo di una ricca diciottenne per derubarla

Pubblicato il 24 Settembre 2011 - 12:21 OLTRE 6 MESI FA

Paul Peters

SYDNEY, AUSTRALIA – Paul Douglas Peters, 50 anni, è stato estradato in Australia dagli Stati Uniti dove dovrà rispondere dell’accusa di rapimento avendo legato per ore la diciottenne Madeleine Pulver ad una finta bomba nel tentativo di estorcerle denaro, a quanto riferisce la Bbc.

Secondo il resoconto degli inquirenti Peters è entrato nella camera da letto della ragazza, dove stava studiando, in un quartiere esclusivo di Sydney, l’ha aggredita e le ha legato la bomba con una catena al collo. L’ha poi minacciata di andarsene e far esplodere l’ordigno a distanza se non gli avesse dato una somma di denaro. Peters è poi fuggito dalla camera e Madeleine ha chiamato la polizia. Ad una squadra di artificeri sono occorse 10 ore per accertare che la bomba non conteneva esplosivo.

Gli inquirenti stanno cercando di capire cosa ha spinto al suo atto Peters, che è un uomo d’affari internazionale di successo e che presumibilmente non aveva bisogno di estorcere denaro a Madeleine, sebbene appartenga ad una famiglia facoltosa. Dopo varie peripezie per sfuggire alle ricerche della polizia, Peters è riuscito a recarsi negli Stati Uniti rifugiandosi a casa della sua ex-moglie a Louisville, Kentucky, dove è stato arrestato.

Giunto a Sydney sotto scorta, Peters ha rifiutato di essere scarcerato dietro pagamento di una cauzione ed è attualmente in cella in attesa della prima udienza del processo a suo carico il 17 novembre.

Il padre di Madeleine, Bill, un ricco uomo d’affari che ha fatto milioni nel commercio di software per internet, ha dichiarato che la figlia durante il rapimento e la minaccia della bomba si è comportata con grande coraggio. ”E una ragazza forte e Peters deve aver capito che nonostante le minacce da lei non avrebbe ottenuto nulla”.

I Pulver non riescono a rendersi conto perchè sono stati presi di mira da Peters e perchè avesse bisogno di soldi. Dicono di non averlo mai incontrato, ma secondo i media australiani potrebbe tempo addietro aver lavorato in una azienda collegata alla famiglia Pulver.