Autumn, sopravvissuta schianto aereo: ”I nonni erano vivi, urlavano tra le fiamme”

di Marta Sartori
Pubblicato il 17 Luglio 2015 - 15:59 OLTRE 6 MESI FA

BELLINGHAM, USA – Autumn Veatch, la sedicenne sopravvissuta all’incidente aereo in cui sono morti i suoi nonni, è tornata a casa. Due giorni dopo essere stata dimessa dal Three Rivers Hospital a Brewster ha raccontato la sua storia alla CNN. ”I miei nonni erano vivi e urlavano mentre l’aereo bruciava. Cercavo di tirarli fuori ma non riuscivo. Le fiamme erano alte e io non sono molto forte…”.

Sabato 11 luglio la ragazza era a bordo di un piccolo aereo (un Beech A-35) pilotato dal nonno (Leland Bowman, 62 anni) che si è schiantato sulle montagne nel nord dello stato di Washington, estremo nord ovest degli Stati Uniti. Lei è riuscita a uscire dal velivolo in fiamme e – dopo aver aspettato inutilmente i soccorsi per un giorno – ha camminato per due giorni nei boschi fino a un’autostrada, dove due uomini l’hanno soccorsa.

Autumn descrive i momenti appena prima dello schianto: ”Eravamo terrorizzati. Non vedevamo niente e il GPS non funzionava”. All’inizio era spaventata, racconta, ma pensava che i nonni fossero in grado di controllare l’aereo. ”Poi sono usciti di testa, continuavano a urlare. Leland (il nonno) ha detto che cercava di dirigersi verso l’alto, perché eravamo troppo vicino alle montagne. Ci siano diretti verso l’alto: era tutto bianco, poi alberi, poi fuoco”. Autumn ha spiegato che non è rimasta ferita nello schianto, ma mentre usciva si è ustionata il volto e i suoi capelli hanno preso fuoco. I nonni erano intrappolati e lei ha cercato subito di liberarli: ”Non arrivavo alla nonna perché era dal lato opposto, ma pensavo che se fossi riusciva a tirare fuori il nonno poi mi avrebbe potuto aiutare”. Mostra poi ai giornalisti la mano ustionata: ”Ho continuato a provare nonostante il fuoco, ma non ero abbastanza forte”. 

Autumn, rimasta sola, ha capito che avrebbe dovuto cercare aiuto e si è ricordata dei reality show di sopravvivenza che guardava con suo padre e del loro consiglio generale: ”Dirigersi verso valle seguendo un corso d’acqua”. ”Mi sono diretta verso valle” racconta Autumn ”piangevo ed ero davvero spaventata. Ho trovato un ruscello e l’ho seguito, ho continuato a seguirlo anche dal punto in cui è confluito in un fiume. Ero sicura che sarei morta. La mattina del secondo giorno stavo morendo di freddo”. Ci sono voluti due giorni perché raggiungesse un’autostrada, vicino alla cittadina di Mazama. Ma anche dopo essere arrivata all’autostrada, non molto trafficata, ha dovuto aspettare un paio d’ore prima che qualcuno si fermasse a soccorrerla – ha detto alla CNN che alcune macchine le sono passate accanto senza fermarsi.

È stata poi portata in auto fino a Mazama, dove ha chiamato il 911 dal telefono di un negozio (qui il video) ed è arrivata l’ambulanza. La ragazza ha riportato numerose ustioni (non gravi) e soffre di un disturbo muscolare dovuto all’intenso esercizio fisico senza cibo né acqua. Il suo medico, il dottor James Wallace, l’ha definita ”una ragazza incredibile, che ha saputo agire con prontezza in un ambiente estraneo e ostile”

Giovedì 16 Luglio il luogo dello schianto è stato localizzato grazie alla descrizione della ragazza e i corpi senza vita dei nonni sono stati estratti dai resti del velivolo.