Bangladesh. Adultera quattordicenne picchiata e frustata a morte

Pubblicato il 7 Febbraio 2011 - 15:23 OLTRE 6 MESI FA

DACCA, BANGLADESH – Meglio che in Bangladesh le donne stiano lontane dall’adulterio. Ci possono rimettere la vita con la tortura a morte. E’ quello che è successo alla quattordicenne Hena Begum, che è stata uccisa a frustate in un villaggio nel distretto di Shariaptur perchè accusata di avere una relazione sentimentale con suo cugino.

Quattro persone, incluso un clerico musulmano, sono state arrestate dalla polizia perchè sospettate di aver preso parte all’orribile delitto.

Hena è morta in ospedale una settimana più tardi della ”sentenza” tra atroci sofferenze dopo aver ricevuto 70 frustate che le hanno fatto perdere conoscenza. La sentenza originaria della fatwa, o editto religioso, ordinata dagli anziani del villaggio, prevedeva originariamente 100 colpi di frusta a pelle nuda. Al settantesimo colpo è svenuta e i carnefici si sono fermati, ma troppo tardi. La giovane era entrata in coma.

Prima che Hena cominciasse ad essere frustata, ha detto il capo della polizia locale A.K.M. Shahidur Rahman, la famiglia del cugino sposato con cui aveva avuto la relazione l’ha ”picchiata selvaggiamente”. Il cugino si è dato alla macchia dopo che anche lui è stato oggetto di una fatwa con la condanna a 100 frustate e la polizia lo sta ricercando.

Lo scorso luglio l’Alta Corte del Bangladesh ha posto fuori legge le punizioni imposte dalla fatwa in seguito ad una serie di iniziative legali promosse da organizzazioni locali per la tutela dei diritti umani.

Ma l’ordinanza della Corte ha avuto scarso effetto, dicono queste organizzazioni, che portano come esempio il caso di una donna che lo scorso dicembre è morta dopo aver ricevuto 40 frustate perchè accusata dagli anziani del suo villaggio di aver fatto sesso con il suo figliastro.