Bielorussia, Facebook fuori legge: vietato l’accesso ai siti stranieri

Pubblicato il 3 Gennaio 2012 - 20:27 OLTRE 6 MESI FA

Un altro record di anti-democraticità arriva per la ex repubblica sovietica di Aleksand Lukashenko, la Bielorussia: il presidente ha infatti deciso di nazionalizzare il web, impedendo agli internauti l’accesso ai siti stranieri

Gli “Emendamenti al codice delle violazioni amministrative e procedurali” entreranno in vigore il 6 gennaio, e da allora i server dei siti stranieri saranno inarrivabili, poiché collocati fuori dai confini nazionali, e quindi se verranno raggiunti agli internauti arriveranno multe salate.

Le ripercussioni saranno rilevanti, considerato che i siti più frequentati dai bielorussi sono, come nel resto del mondo, gli americani Google, Facebook, Twitter e YouTube, oltre al social network russo V Kontakte.

Con i nuovi emendamenti i bielorussi dovranno cambiare completamente le proprie abitudini in Rete, anche perché molte versioni locali dei grandi siti americani hanno comunque il server all’estero, restando di fatto escluse dalla consultazione.

La norma riguarderà sia i privati sia le imprese, con ripercussioni sulle compravendite e su qualunque scambio di documenti online.

Verranno anche irrigidite le norme che regolano le connessioni wi-fi nei locali pubblici: i proprietari diventano responsabili del comportamento dei loro clienti, e se questi non rispetteranno gli emendamenti loro potranno essere costretti a chiudere.