Appende al muro il figlio di 22 mesi col nastro adesivo, le foto che hanno scioccato gli Usa

Pubblicato il 1 Ottobre 2010 - 15:04| Aggiornato il 4 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Mani e piedi legati, poi il corpicino fissato sulla parete col nastro adesivo. Invano il bimbo di 22 mesi ha cercato di liberarsi, poi, una volta a terra, è scoppiato in un pianto straziante. Dopo di lui, sulla stessa parete, c’era finita la sua tazza preferita, da cui beveva abitualmente. Immagini raccapriccianti, orrende, ma anche prove inconfutabili che hanno portato i responsabili dietro le sbarre. Sono la madre appena maggiorenne, Jayla Hamm, 18 anni, e il suo fidanzato Corde Honea, 19, a essere stati accusati e condannati per sevizie, abusi e crudeltà su minore.

La coppia era tornata da una festa organizzata dal vicino di casa a Lincoln, nel Nebraska. Avevano voglia di divertirsi, come ha ipotizzato un agente della polizia che ha seguito il caso, probabilmente alterati dall’alcol e chissà da cosa altro hanno attaccato al muro il bambino e poi hanno immortalato la scena. Non è bastato. Il piccolo è finito immediatamente nel mirino di altre crudeltà: con le mani incerottate lo hanno costretto a un disperato tentativo di arrivare alla sua borraccia per bere. Ma era fuori dalla sua portata. I due aguzzini non si erano fermati, continuavano con gli scatti.

La bravata, per fortuna, non è rimasta chiusa nella casa della coppia. Jayla aveva mostrato le immagini a un amico, che inorridito si era rivolto alla polizia. Scattano immediatamente le indagini. Sequestrata la macchina fotografica e il contenuto, prove schiaccianti degli atti insensibili ai danni di un minore, ai danni del proprio figlio.

Il giudice Paul Hamm Korslund condanna Jayla Hamm a 10 giorni di carcere e due anni di libertà vigilata, mentre il suo ragazzo passerà dietro le sbarre fino a 60 mesi per abusi internazionali su minore. Honea non è sconosciuto alle autorità. Ha già scontato una condanna per furto con scasso e una per possesso di arma da fuoco rubata.

Il caso del Nebraska non è purtroppo il primo. Il mondo del web era stato scosso pochi mesi fa dalla foto, senza nome, di una bambina appesa al muro con la stessa metodica del piccolo di 22 mesi. Che non sia nata l’ennesima orribile moda tra internauti senza coscienza.