Bin Laden ucciso, ora si tratta con il mullah Omar?

Pubblicato il 5 Maggio 2011 - 13:41 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sepolto Osama Bin Laden l’interrogativo è: ora che la caccia è finita, qual è l’interlocutore degli americani? Il più quotato (scrive anche il Washington Post) è il mullah Omar, leader dei talebani. Ma mentre il quotidiano americano sostiene che la morte di Bin Laden può favorire la trattativa, Massimo Fini sul Fatto Quotidiano spiega che gli ostacoli a questo dialogo sono caduti già da anni. E che Bin Laden, dal almeno 13 anni, non era più un alleato del mullah Omar.

Omar e Osama erano arrivati a una rottura già nel 1998, dopo gli attentati, attribuiti ad Al Qaeda, alle ambasciate Usa in Kenya e Tanzania. Subito dopo gli americani lanciarono missili in una zona afghana dove ritenevano fosse Bin Laden, facendo anche parecchi morti civili: è così che Bin Laden divenne un problema per il governo talebano. Dopo l’11 settembre Omar si rifiutò però di trattare con gli Usa in assenza di un’inchiesta: secondo Fini il rifiuto è dovuto più a una questione di principio.

Ora, dopo 10 anni, in Afghanistan c’è una situazione di stallo: gli americani forti nei grandi centri, i talebani che continuano a dominare ampie zone periferiche. Ora gli Usa possono trattare con Omar avendo la garanzia che rinunci ai legami con Al Qaeda, e secondo Massimo Fini il mullah accetterebbe a queste condizioni. Difficile invece intavolare una trattativa se ai talebani viene prospettata una presenza forte degli americani con basi Nato e truppe disseminate sul territorio.