Flottiglia, italiani nella notte a Istanbul: rapiti e presi a botte

Pubblicato il 3 Giugno 2010 - 08:25 OLTRE 6 MESI FA

Atterrati a Istanbul nella notte gli italiani raccontano il loro “Apocalypse now”. Così, come il film di Francis Ford Coppola, il più giovane dei sei attivisti per due giorni in mano agli israeliani, Manuel Zani, descrive l’assalto alla flottiglia, il rapimento e le botte.  “I soldati israeliani che si sono avvicinati alla nostra nave a bordo dei gommoni sembrava una scena di ‘Apocalypse now”.

Insieme agli altri compagni di avventura, Angela Lano, Giuseppe Fallisi, Ismail Abdel Rahim Qaraqe Awin e Marcello Faracci, sulla Freedom Flotilla diretta a Gaza per consegnare aiuti umanitari hanno vissuto momenti di panico. A loro hanno sequestrato tutto, compresi computer e macchine fotografiche.

Il tenore Giuseppe Fallisi, 50 anni, racconta:  “Siamo stati picchiati dalla polizia, prima sulla nave dai militari e poi ancora poco fa all’aeroporto di Tel Aviv. Ci picchiavano ad esempio se non ci sedevamo, e dopo averci picchiati mandavano i medici a visitarci”.

“Avevo con me 10mila euro di attrezzature – racconta  Zani – le hanno sequestrate, chissà se le riavrò mai indietro”. La giornalista torinese Angela Lano, 47 anni si sfoga: “Siamo stati rapiti, sia sulla nave che in prigione, dove non avevamo nessun tipo di diritto: non potevamo fare telefonate, chiamare i nostri avvocati. Sono anni che mi occupo di Palestina. A bordo non c’erano terroristi. Solo persone normali, disarmate armate solo del loro corpo”, prosegue.

L’italo palestinese Ismail Abdel-Rahim Qaraqe Awin pensa a partire un’altra volta: “Abbiamo fatto questo sacrificio per la gente di Gaza, per quel milione e mezzo di palestinesi che sono in galera. Vogliamo farlo ancora. Vogliamo che il governo italiano e di tutto i Paesi del mondo capiscano. Basta con il silenzio: end the siege on Gaza”.

Angela Lano, Giuseppe Fallisi e Ismail Abdel-Rahim Qaraqe Awin partiranno alle 14:35 da Istanbul alla volta di Milano, mentre Marcello Faraggi è gia partito per Bruxelles. Il sesto attivista italiano, Manolo Luppichini, rimasto a Tel Aviv perché senza passaporto, dovrebbe invece rientrare a Roma nel pomeriggio con la missione del sottosegretario Stefania Craxi in Medio Oriente.