Brasile, mancano i sedativi: pazienti Covid intubati svegli e legati al letto, implorano di non morire

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 15 Aprile 2021 - 09:22 OLTRE 6 MESI FA
Brasile, mancano i sedativi: pazienti Covid intubati svegli e legati al letto, implorano di non morire

Brasile, mancano i sedativi: pazienti Covid intubati svegli e legati al letto, implorano di non morire (Foto d’archivio Ansa)

Brasile, mancano i sedativi negli ospedali. Alcuni pazienti Covid sono intubati da svegli. Benvenuti all’inferno di Rio de Janeiro. Con i reparti che sembrano davvero gironi danteschi: persone legate ai letti, che urlano, implorano di non morire.

Non si può neanche immaginare cosa vuol dire essere intubati alla gola senza sedazione. Non bastasse la fatica a respirare, l’angoscia di essere totalmente coscienti. Ma è il prezzo della carenza di medicine e di rifornimenti sanitari. Troppi casi, troppi morti, e le scorte sono finite.

Brasile, mancano i sedativi: pazienti Covid intubati da svegli

Un’infermiera dell’ospedale Albert Schweitzer di Realengo, nella zona orientale do Rio, ha raccontato al sito G1 che alcuni pazienti Covid in gravi condizioni sono intubati svegli e con le mani legate al letto a causa della mancanza di farmaci. Nell’ospedale sono ricoverati 118 pazienti Covid, di cui 40 in rianimazione. “Sono svegli, senza sedativi, intubati, con le mani legate al letto e ci implorano di non farli morire”. Questo ha raccontato l’infermiera, che ha chiesto di restare anonima.

Coronavirus Brasile: la scorsa settimana record di morti a San Paolo

Nonostante vaccini e lockdown, lo Stato di San Paolo, il più colpito dal coronavirus in Brasile, tra il 4 e il 10 aprile ha avuto la settimana con il maggior numero di morti dall’inizio della pandemia, con 5.657 vittime. La cifra è praticamente il triplo di quella della settimana con il maggior numero di morti avvenuta nella prima ondata, a metà luglio. In quel caso ci furono 1.945 decessi per Covid-19.

I dati provengono dalla locale segreteria alla Salute, secondo cui lo Stato più ricco e popoloso del gigante sudamericano continua a registrare il record di decessi (84.380) e contagi (2.667.241) provocati dalla malattia.

In Brasile sono state applicate finora più di 32 milioni di dosi di vaccino, di cui oltre otto milioni solo nello Stato di San Paolo. La maggioranza delle somministrazioni è avvenuta con il vaccino CoronaVac, che in Brasile viene prodotta proprio a San Paolo, dall’Istituto Butantan, in collaborazione con il laboratorio cinese Sinovac. Il Butantan ha consegnato già oltre 40 milioni di dosi al governo federale per l’utilizzo in tutto il Paese. “Su dieci brasiliani, otto ricevono il vaccino di Butantan. Il vaccino che salva, il vaccino del Brasile “, ha detto oggi il governatore di San Paolo, Joao Doria.

Le dichiarazioni di Doria arrivano a pochi giorni di distanza dall’ammissione della “bassa” efficacia dei vaccini anti-Covid cinesi da parte delle autorità di Pechino. Lo studio clinico finale sul CoronaVac, condotto dall’Istituto Butantan e pubblicato domenica scorsa, ha rivelato che il farmaco ha un’efficacia del 50,7%, leggermente superiore al limite del 50% stabilito come riferimento minimo dall’Oms.