Buddha: ritrovata la tomba in Cina. Visse 2500 anni fa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Novembre 2017 - 14:01| Aggiornato il 20 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA
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Buddha, mille anni fa due monaci misero insieme le reliquie in Cina

ROMA – Buddha: ritrovata la tomba in Cina. Visse 2500 anni fa. Una cassa di ceramica, nella contea di Jingchuan in Cina: è questa l’ultima dimora di Gautama Siddharta, il Buddha. L’eccezionale ritrovamento degli archeologi non dissipa completamente il mistero sulla sorte dei suoi resti mortali, ma un’iscrizione accanto al sito della scoperta indica perlomeno il tentativo – mille anni fa – dei seguaci di mettere insieme le innumerevoli reliquie appartenute all’Illuminato.

L’iscrizione recita: “I monaci Yunjiang e Zhiming della scuola Lotus, che appartenevano al tempio Mañjusri del monastero di Longxing nella prefettura di Jingzhou, hanno raccolto più di 2.000 pezzi di sharira, così come denti e ossa del Buddha, e li hanno seppelliti nella sala Mañjusri di questo tempio”. Con il termine sharira si intende appunto reliquia.

Secondo la tradizione Siddharta, originario del Nepal, morì a Kusinagara, in India nel 486 a.C. e venne cremato dopo esser stato avvolto in centinaia di pezze di cotone. I due monaci dell’iscrizione lavorarono 20 anni alla sistemazione filologica dei suoi resti. Finrono il lavoro il 22 giugno del 1013.

Rimarrà un mistero. Ma la scoperta ha comunque un grande valore storico perché fornisce un approfondimento inedito sulla cultura che ha plasmato e segnato il buddismo. Le statue, alte circa 2 metri – rinvenute nei pressi del cassone ma forse sepolte in tempi differenti – raffiguranti il Buddha, devoti illuminati, dei o semplici oggetti legati alla spiritualità buddista, erano parte di un complesso luogo di culto. (Maria Luisa Prete, La Repubblica)