Cambogia, tragedia alla festa dell’Acqua: 349 persone morte nella calca. Le drammatiche immagini

Pubblicato il 23 Novembre 2010 - 14:11 OLTRE 6 MESI FA

Una gioiosa festività religiosa si è trasformata in tragedia ieri in Cambogia: 349 persone, moltissime delle quali donne, sono morte e almeno 440 sono rimaste ferite dalla calca nella strettoia di un ponticello nella capitale Phnom Penh, dove milioni di cambogiani si sono affollati per i tre giorni della tradizionale Festività dell’Acqua, trasformatosi proprio alla fine dei festeggiamenti in tragedia.

A scatenare il panico, secondo quanto evocato da un giornalista del giornale in lingua inglese Phnom Penh Post, potrebbero essere stati gli idranti della polizia, che ha cercato di affrettare lo sgombero del ponte che collega la città all’isoletta Diamond Island al termine dei festeggiamenti, causando la ressa fra le migliaia di persone che l’affollavano.

Diversi testimoni parlano anche di una scarica elettrica che avrebbe fulminato diverse persone, e che, secondo il giornalista, potrebbe essere stata causata dall’acqua degli idranti che colpiva i festoni luminosi che ricoprono le campate del ponte. Con l’onda di panico, chi non è caduto nel fiume, annegando, è rimasto schiacciato, stritolato, soffocato dalla folla in preda al panico improvviso.

Un medico citato dalla Cnn, dice che molti corpi hanno segni di scariche elettriche e che fra i morti vi sono anche dei poliziotti. Il portavoce del governo ha detto che “le vittime sono morte per lo piu’ per soffocamento o per lesioni interne”. ‘‘E’ la più grande tragedia” ad aver colpito il Paese ”negli ultimi 31 anni, dai tempi di Pol Pot”, ha dichiarato in tv il primo ministro cambogiano, Hun sen, riferendosi al dittatore sanguinario a capo del regime dei Khmer Rossi accusato di aver sterminato 1,7 milioni di cambogiani.

Ad aggiornare i bilanci in tempo reale in diretta televisiva a notte fonda è stato lo stesso primo ministro cambogiano, alternandosi con un portavoce. Le cifre si sovrapponevano in crescita frenetica: 17, poi 84, 105 solo nell’ospedale di Calmette, poi ancora 180, 278 (di cui 240 donne), 313, 339, infine 345.

Cifre sempre precedute dall’avverbio ”almeno”: il bilancio – ha messo subito in chiaro il premier quando i numeri dei morti erano gia’ a tre cifre, “è destinato ad aggravarsi ancora”. Hun sen si è scusato con il suo popolo per la strage, ha fatto le condoglianze alle famiglie delle vittime e indetto un giorno di lutto nazionale per giovedì.

Le tv hanno mandato in onda gente che piange disperata su cumuli di cadaveri, mentre decine di ambulanze si affollavano, in piena notte, sul luogo della tragedia. ”Stavamo attraversando il ponte verso Diamond Island, quando alcune persone hanno cominciato a spingere dal lato opposto. Ci sono state spaventose grida di panico. La gente ha iniziato a correre, cadendo le une sulle altre. Anch’io sono caduto. Sono ancora vivo perche’ qualcun’altro mi ha rimesso in piedi”, ha raccontato Kruon Hay, 23 anni. Il ponte dov’è avvenuta la strage è quello che collega la città alla Diamond Island (Koh Pich), cuore dei festeggiamenti, che sorge sul fiume Tonle Sap, che a sua volta collega il grande omonimo lago al fiume Mekong.

Sull’isoletta si era appena svolto un concerto dopo le tradizionali regate. Ogni anno a Phnom Penh arrivano milioni di cambogiani per partecipare alla Festa dell’Acqua (Bom Om in lingua Khmer), una delle più importanti festività cambogiane che dura tre giorni e si svolge in tardo autunno. Per l’occasione la gente si innaffia reciprocamente con l’acqua come segno beneaugurante per il nuovo anno. Durante la Festa dell’Acqua si svolgono anche gare fra barche. La festività cade annualmente in ottobre o novembre in occasione della luna piena, quando la corrente del fiume Tonle Sap, che normalmente confluisce nel Mekong, inverte la sua corrente per la piena stagionale del Mekong e riempie, a monte, il grande lago, Tonle Sap, alluvionando le pianure circostanti, garantendo buoni raccolti e pesce in abbondanza. Per questo si tratta di una sorta di ringraziamento al fiume Mekong.

Qui di seguito, alcune immagini della tragedia consigliate solo ad un pubblico adulto: