Pena morte. Causa ad Oklahoma per tende chiuse durante esecuzioni

Pubblicato il 26 Agosto 2014 - 11:54 OLTRE 6 MESI FA
Camera morte con tende

Camera morte con tende

USA, WASHINGTON . I testimoni di una esecuzione letale, inclusi i rappresentanti dei media, devono poter vedere le azioni del boia dall’inizio alla fine, ossia da quando il condannato fa il suo ingresso nella camera della morte fino al momento in cui avviene il suo decesso: e’ questa la richiesta contenuta nella causa presentata dalla Unione per le liberta’ civili in America (Ucla) e da altre due organizzazioni contro lo Stato dell’Oklahoma.

Etichettata come la ‘denuncia contro le tendine chiuse’, l’azione legale e’ stata intentata in risposta alla tragica esecuzione di Clayton Lockett il 29 aprile scorso: in quella occasione, dopo che a 20 minuti dall’inizio dell’iniezione letale il condannato e’ sembrato addirittura riprendere conoscenza, le guardie carcerarie sbarrarono le tendine della finestra di comunicazione con la stanza dei testimoni.

Dopo l’evento, l’Oklahoma ha sospeso le esecuzioni per iniezione in attesa dei risultati di una indagine, e la Casa Bianca ha chiesto le revisione delle procedure attuate dallo Stato nelle camere della morte. “Lo Stato dell’Oklahoma ha violato il primo emendamento che garantisce il diritto dei media di assistere alle esecuzioni in modo da poter correttamente informare il pubblico sulle azioni del governo”, ha detto in una nota l’avvocato dell’Ucla, Lee Rowland.

“La pena di morte – prosegue il documento – rappresenta il più potente esercizio del potere governativo ed il bisogno del controllo del pubblico e’ cruciale sia durante i processi che durante le esecuzioni”.