Pedofilia Usa: è partita la prima causa civile contro il Vaticano

Pubblicato il 30 Giugno 2010 - 07:46 OLTRE 6 MESI FA

Dopo la sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che ammette i processi civili contro il Vaticano per i casi di preti pedofili, arriva la prima causa intentata contro la Santa Sede. L’avvocato Jeff Anderson torna all’attacco e dopo avere incassato il ”luogo a procedere” della Corte Suprema di Washington, sporge denuncia contro la Santa Sede in California: l’azione legale a nome di un uomo che fu molestato da un prete salesiano di nome Titian Miani, è la prima dopo che i giudici di Washington hanno rifiutato di ascoltare la richiesta della Santa Sede di applicare al Vaticano e ai suoi più alti rappresentanti l’immunità prerogativa degli stati sovrani in base alla legge degli Stati Uniti.

L’azione legale accusa i vertici del Vaticano, i superiori dell’ordine dei salesiani e i vescovi responsabili di una scuola di Bellflower in California, di aver insabbiato le molestie sessuali di Miani, ”padre Jim” per i suoi allievi. Miani ha 83 anni e nel 2003 è stato arrestato per un caso di pedofilia poi caduto in prescrizione.

Miani aveva altre accuse alle spalle: negli anni Quaranta, quando era seminarista, su un ragazzino di 13 anni a un ritiro parrocchiale in Italia, poi in un collegio salesiano a Edmonton in Canada e successivamente nella diocesi di Stockton in California, di cui è stato vescovo il cardinale Roger Mahoney, arcivescovo uscente di Los Angeles. Secondo Anderson ”il Vaticano era stato avvertito ma il Papa e la Congregazione per la Dottrina della Fede non avevano rimosso il prete pedofilo”.

Nell’azione legale si afferma anche che l’ordine dei Salesiani era a conoscenza delle tendenze di Miani: ciò nonostante, quando il prete fu trasferito a Bellflower fu incaricato dei rapporti con gli studenti senza che nè gli studenti nè le famiglie fossero avvertiti. Anderson e i suoi associati hanno convocato una conferenza stampa a Los Angeles dopo la ufficializzazione delle accuse: ”Per molti anni gli ordini religiosi con base a Roma hanno trasferito con impunita’ all’estero i sacerdoti pedofili per evitare di fare i conti con la giustizia”, ha detto l’avvocato.

”L’ordine dei Salesiani, il terzo per importanza nella galassia cattolica (vi appartiene fra gli altri il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, ndr), era stato informato che Miani era un pedofilo fin dagli anni Quaranta e tuttavia lo aveva trasferito dall’Italia in Brasile, in California, in Canada e di nuovo in California. Questo prete ha fatto almeno 13 vittime, e malgrado cio’ ha continuato a svolgere il suo servizio”.

Nel 2008 la Società Salesiana di Los Angeles ha accettato di pagare 19,5 milioni di dollari per chiudere 17 casi di molestie sessuali nell’arcidiocesi. L’accordo era arrivato mentre una giuria si apprestava ad ascoltare accuse secondo le quali i Salesiani sapevano che padre Miani aveva molestato ragazzini quando lo avevano assegnato alla St. John Bosco High School di Bellflower. Qui, Miani avrebbe commesso abusi su almeno quattro minori, tra cui un ragazzo quindicenne e le sue due sorelline. Miani ha lasciato l’ordine nel 1974 ma ha continuato a fare il prete fino a quando e’ andato in pensione, nel 1993.

Ci si chiede, però, anche il perché dell’interesse degli avvocati verso il Vaticano. Certo i preti cattolici non sono gli unici a macchiarsi del reato di pedofilia. Con questo, attenzione, non si vuole nè giustificare il loro comportamente nè tantomeno sposare la linea del “così fan tutti”. Certo è, però, che l’interesse particolare che si sta riponendo, a livello giudiziario e di risarcimenti, ai casi in cui sono implicati preti cattolici è forse anche da ricercare nelle ricchezze del Vaticano. Insomma potrebbe venire il dubbio che si tenti di fare cassa lì dove la cassa c’è: ovvero nello Stato più piccolo e contemporaneamente più ricco del Mondo.