Charles Manson in carcere ha portato avanti il suo regno del terrore. Ma oggi…

di redazione Blitz
Pubblicato il 7 Novembre 2017 - 06:57 OLTRE 6 MESI FA
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Charles Manson in carcere ha portato avanti il suo regno del terrore. Ma oggi…

SAN FRANCISCO – Anche dietro le sbarre, l’83enne Charles Manson per anni ha continuato a mandare avanti il suo regno del terrore: dopo l’arresto nel 1969 ha commesso più di 100 reati incluse aggressioni e minacce agli agenti, possesso di armi e traffico di droga e tra i reati minori, il rifiuto di radersi.

Fonti del California Department of Directions hanno parlato della fedina penale di Manson a TMZ ma specificano che recentemente è completamente cambiato. Secondo le fonti, il detenuto, dal 29 febbraio 2016 quando era stato trovato in possesso di un cellulare, non ha più commesso violazioni. Affermano che Manson è un “prigioniero modello” e pensano sia dovuto alla vecchiaia e ai problemi di salute, scrive il Daily Mail.

Manson è in prigione da più di 40 anni, dopo l’arresto insieme agli altri membri della setta, che aveva chiamato “la famiglia”, che per due giorni andarono avanti nella furia omicida. Lui e i tre seguaci, Susan Atkins, Patricia Krenwinkle e Leslie Van Houten uccisero sette persone, tra cui l’attrice Sharon Tate, Abigail Folger, Wojciech Frykowski, Leno e Rosemary LaBianca, Steven Parent e Jay Sebring.
Ordinò ai membri della “famiglia” di massacrare la Tate, incinta di otto mesi e tre suoi amici, nell’abitazione sopra Beverly Hills.

Stephen Parent fu la quinta e sfortunata vittima di quella orribile notte. Era andato nella proprietà per chiedere al custode William Garreston se volesse comprare il suo orologio digitale-analogico Sony. L’altro rifiutò ma Parent rimase nella stanza a bere una birra, poi salì sull’auto, ignaro di quel che stava accadendo alle altre persone, per dirigersi verso il cancello elettrico. Quando si fermò per premere il pulsante di apertura, un membro della famiglia Manson sferrò prima una coltellata che recise il cinturino dell’orologio e poi sparò 4 volte al giovane.

La notte seguente la family massacrò Leno e Rosemary La Bianca, nella loro casa a Los Angeles. Gli omicidi furono commessi nei quartieri di Los Angeles, prevalentemente bianchi, per far ricadere la colpa sugli afro-americani, nella speranza di scatenare quella che Manson definiva una guerra razziale, messaggio secondo il folle criminale contenuto in “Helter Skelter” dei Beatles.

Nel corso del processo fu condannato per aver guidato una setta, i cui i membri seguivano ciecamente i suoi ordini, trasformandoli in assassini. Manson, Atkins, Krenwinkle e Van Houten furono condannati per omicidio e, inizialmente alla pena di morte.

A Manson, che non era presente ma ordinò gli omicidi, nel 2012 è stata negata la libertà vigilata e potrà riprovarci solo nel 2027. All’inizio dell’anno è stato ricoverato in ospedale per emorragia intestinale.