Chernobyl città fantasma: 30 anni dopo il disastro nucleare il tempo si è fermato

di Caterina Galloni
Pubblicato il 13 Luglio 2019 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA

Chernobyl, lafoto dei danni nel 1986 (Credit ANSA)

ROMA – Chernobyl è una città fantasma, sono passati più di trenta anni dall’esplosione del reattore della centrale nucleare e il tempo sembra essersi fermato. Nella zona di esclusione c’è la pinza di una gru utilizzata per raccogliere il materiale: è abbandonata e sembra sia talmente radioattiva che perfino un solo tocco a uno degli “artigli” possa rivelarsi mortale.

E’ stata lasciata nella foresta, fuori da  Pripyat, dopo essere stata utilizzata per le operazioni di pulizia a cui parteciparono e si alternarono 240.000 persone. La speranza era che nessuno entrasse in contatto ma alcuni visitatori della zona di esclusione l’hanno trovata, incluso l’archeologo australiano ed esperto di Chernobyl Rob Maxwell, che ha dichiarato a News.com.au che la macchina è “altamente radioattiva e pericolosa”.  

Maxwell, che ha condotto delle ricerche accademiche nella zona nel 2010 e 2011, ha spiegato che 33 anni fa, dopo il disastro, la pinza era entrata in contatto con materiali radioattivi estremamente rischiosi. Esplodendo il reattore aveva lanciato nell’area circostante, contaminandola, dei pezzi di grafite radioattiva e barre di combustibile. Il materiale era caduto sui vicini tetti e la pinza era stata utilizzata per raccoglierlo. 

“Nella zona attualmente ci sono ancora molte cose con cui entrando in contatto per un periodo prolungato vuol dire morte sicura e la pinza è la più pericolosa di tutte. Sta nella radura del bosco ed è potenzialmente letale”. Quando Maxwell ha scoperto la pinza ha rilevato la lettura su su un contatore Geiger e poi si è velocemente allontanato. 

Ha affermato che mentre le autorità cercavano disperatamente di arginare i danni della catastrofe nucleare, nella zona c’erano una serie di veicoli e robot abbandonati, i funzionari sovietici utilizzarono perfino dei costosi rover lunari progettati per atterrare sulla Luna. 

L’interesse turistico per Chernobyl, la zona di esclusione e la città fantasma di Pripyat, è tornato alla ribalta in seguito al successo della serie TV prodotta da HBO che racconta cosa è accaduto nel 1986 ricostruendo la storia fatta di errori e menzogne che hanno contribuito a causare il peggior disastro nucleare di sempre. 

L’esplosione è avvenuta nelle prime ore del 26 aprile 1986,  un’imprevista ondata di energia causò una serie di esplosioni che rilasciarono nell’atmosfera delle radiazioni 400 volte più estreme della bomba atomica di Hiroshima. Il bilancio delle vittime dell’esplosione è ampiamente contestato ma le Nazioni Unite hanno registrato 4.000 decessi.  

Circa 350.000 persone furono evacuate dalle zone circostanti solo a distanza di 36 ore, inoltre nei 33 anni successivi più di cinque milioni di abitanti hanno continuato a vivere nei pressi dell’area contaminata. Dalla zona di esclusione sono state evacuate in modo permanente circa 116.000 persone, villaggi e città abbandonati che sono andati in rovina. Nella regione, dati gli alti livelli di radiazione è impossibile viverci ma alcuni animali selvatici, ignari del pericolo, sono tornati nell’area. (Fonte: Daily Mail)