Suore “represse” dalla Chiesa: il Vaticano le vuole riportare alle vecchie abitudini

Pubblicato il 13 Gennaio 2010 - 09:36 OLTRE 6 MESI FA

Il Vaticano ha ordinato un’inchiesta sulla “qualità della vita” delle suore americane: a quanto si legge in una “column” della giornalista Maureen Dowd del New York Times, di nascita irlandese e cattolica ma ostile, come larga parte dei cattolici americani, alle gerarchie vaticane, l’obiettivo è di ricondurre questo sempre più sparuto gruppo di donne di 70 anni di età media ai conventi e alle loro abitudini vecchio stile.

In questo modo si soffocherebbe ogni desiderio di modernità o di indipendenza delle religiose. Le suore che interpretarono il Concilio Vaticano II come un’occasione per ripensare la propria missione, si sentono ora tradite.

Perché la Chiesa cattolica che ha tollerato la pedofilia dei preti non le lascia vivere in normali appartamenti e vieta loro di assistere i gay malati? Perché il Papa può indossare costosi mocassini e occhiali da sole della Serengeti, ma loro non possono accorciare di qualche centimetro l’orlo della gonna?

E, ancora, perché il Vaticano le sta confinando tra alti muri, mentre sta accogliendo a braccia aperte nella Chiesa cattolica l’ala anglicana di estrema destra, prendendo in considerazione addirittura la possibilità di rivedere la propria posizione sul celibato dei preti (ma non sulla possibilità di aprire la via del sacerdozio anche alle donne o ai gay)?

Perché, insomma, la Chiesa è disposta ad essere flessibile con tutti, tranne che con le donne? Laurie Goodstein del New York Times riporta a questo riguardo il caso di una donna dell’Illinois che ebbe un figlio da un francescano. La chiesa acconsentì a pagarle gli alimenti, ma si dimostrò quantomai tirchia quando venne il momento di coprire le spese per le cure mediche del ragazzo, colpito da un cancro e in stadio terminale.

Eppure il padre non aveva ricevuto nessuna sanzione disciplinare, continuava a esercitare il suo ministero nel Wisconsin, e fu sospeso solo quando la donna dichiarò che aveva avuto una relazione anche con un adolescente e, soprattutto, che le aveva fatto pressioni perché abortisse.

Non sarebbe stato meglio, a questo punto, se la Chiesa avesse semplicemente rivisto la propria posizione sui contraccettivi?