Da Christie’s vendute opere per 745 mln di dollari, asiatici protagonisti

Pubblicato il 15 Maggio 2014 - 12:19 OLTRE 6 MESI FA

chrisUSA, NEW YORK -Tre ore di martello del battitore di Christie’s e nei saloni della casa d’asta del Rockefeller Center sono passati di mano 745 milioni di dollari di arte del dopoguerra grazie alle tasche profonde di miliardari venuti dall’Oriente. “Sono come aspirapolveri. Comprano tutto”, ha commentato con il New York Times Bill Bell, un collezionista di Los Angeles che all’inizio della serata aveva tentato di acquistare una delle Marilyn di Andy Warhol ma e’ stato sconfitto sul filo di lana da Xin Li, vice-presidente di Christie’s Asia che puntava per conto di clienti al telefono.

Li ha finito per comprare metà dei 10 pezzi più pregiati della vendita che ha segnato un totale da record nella storia della casa d’asta. Trenta per cento dei compratori non erano mai stati da Christie’s. E a differenza delle mediocri, se non deludenti, sessioni delle aste di primavera nel settore degli impressionisti sia da Sotheby’s sia da Christie’s, solo quattro lotti in palio su 72 non sono stati venduti. Metà delle opere arrivavano con una garanzia. Il venditore aveva la certezza che Christie’s o una terza persona si era impegnata a comprare per una somma tenuta segreta, una pratica sempre più comune nel mondo delle aste.

A sorpresa la star della serata e’ stata una tela astratta di Barnett Newman, “Black Fire I”, dipinta nel 1961 mentre il pittore era in lutto per la morte del fratello George: è stata comprata per telefono per 84,1 milioni di dollari. Un trittico di Francis Bacon è stato venduto a 80 milioni di dollari: “Tre studi per un ritratto di John Edwards”, un insieme di tre tele dipinte da Bacon nel 1984, non ha eguagliato il record di un altro trittico, “tre studi di Lucian Freud”, dello stesso pittore, battuto da Christie’s a New York l’ anno scorso per 142,4 milioni di dollari, primato mondiale per un’opera d’arte venduta all’ asta.

Altra mezza delusione per “Number 5, 1951 (Elegant Lady)” di Jackson Pollock, il quadro scambiato dall’artista per la decappottabile su cui rimase ucciso due anni dopo. Stimato almeno 12 milioni, e’ stato aggiudicato per 11,3 milioni di dollari forse a causa della storia tragica che si porta dietro. Alcune opere sono andate a collezionisti americani. Il gallerista Larry Gagosian ha battuto quattro rivali per Race Riot di Andy Warhol del 1964, una serigrafia basata sulla foto di disordini razziali della rivista Life, pagato 62,8 milioni di dollari. Ma sono stati i collezionisti asiatici a far da mattatori, e Christie’s ha strizzato loro l’occhio con un pesce, simbolo di prosperità nelle culture orientali: “Poisson Volant” (Pesce Volante) di Alexander Calder era stimato in partenza tra 9 e 12 milioni di dollari: è finito in Asia dopo esser volato a quasi 26 milioni.