Cina/ A Gongan fumare è un obbligo: bisogna smaltire la produzione locale del tabacco “Hubei”

Pubblicato il 6 Maggio 2009 - 16:25 OLTRE 6 MESI FA

La quota è fissata: 230 mila pacchetti di sigarette da consumare entro la fine del 2009. I dipendenti pubblici della contea di Gongan, in Cina, saranno obbligati per legge a fumare. L’iniziativa, fulgido esempio di finanza post-creativa, non viene da una colonia di inguaribili divoratori di tabacco ma da una delle regioni dove la produzione di sigarette è oro per le casse pubbliche.

Per rilanciare i consumi e l’economia, insomma, overdose di nicotina. Rigorosamente cinese. Niente Marlboro o Camel, i dipendenti pubblici di Gongan saranno costretti a fumare solo tabacco Hubei, fiore all’occhiello della produzione locale. Un’autarchia tabagista motivata dall’esigenza di rimpolpare i conti della regione e aiutare la ripresa economica.

D’altronde l’equazione sigarette-incassi è di casa nella terra del Dragone. La Cina, infatti, è l’Eldorado della nicotina con oltre 2 miliardi di sigarette vendute ogni anno, pari a un terzo dei consumi mondiali. Il divieto di fumo, teoricamente in vigore in molti luoghi pubblici, è ampiamente disatteso. Il 50 per cento dei medici e del personale sanitario fuma regolarmente negli ospedali e nei reparti mentre ristoranti e locali non prevedono sale per i non-fumatori.

La promozione a tappeto delle sigarette è funzionale a dare respiro all’erario cinese. Grazie al volume di vendite il tabacco rappresenta la miglior fonte di entrate fiscali per il governo di Pechino, con 60 miliardi di euro all’anno.

Le marche nazionali allungano i propri tentacoli nella vita quotidiana del paese arrivando a farsi intitolare, grazie a laute sponsorizzazioni. licei e scuole pubbliche. Una strategia di marketing per portare i propri prodotti in classe e allargare, in modo soft, il bacino dei propri clienti. Anche perché ogni anno le malattie collegate al fumo uccidono, in Cina, un milione di persone.

Dopo l’intervista rilasciata al quotidiano governativo “Tempi Globali” i dirigenti locali hanno ricevuto una strigliata da Pechino e sono stati costretti ad ammorbidire il provvedimento. L’obbligo di fumare sarà applicato senza troppa severità. Ma a Gongan il patriottismo si continuerà a pesare in tabacco. E una sigaretta in più sarà di certo apprezzata.

Riccardo Panzetta
Scuola superiore Giornalismo Luiss