Cina accusa il Dalai Lama: “Non condanna i suicidi di protesta”

Pubblicato il 8 Novembre 2011 - 09:05 OLTRE 6 MESI FA

PECHINO, 8 NOV – La Cina ha accusato oggi il Dalai Lama di aver cercato di ''abbellire'' le ''autoimmolazioni'' dei monaci tibetani che si suicidano dandosi fuoco per protestare contro la ''repressione'' cinese.

Secondo il portavoce del ministero degli esteri di Pechino Hong Lei il leader tibetano e premio Nobel per la pace, che vive in esilio dal 1959, ''non ha condannato'' i suicidi di protesta. Ieri a Tokyo il Dalai Lama ha affermato che la causa delle ''autoimmolazioni'' e' il ''genocidio culturale'' che la Cina sta conducendo in Tibet.

A partire dallo scorso marzo almeno 11 monaci, giovani tra i 20 e i 35 anni tra cui due donne, si sono suicidati o hanno tentato di suicidarsi per protesta. Le immolazioni sono avvenute tutte in una ristretta aerea a popolazione tibetana della provincia del Sichuan, nel sudovest della Cina.

L' area tibetana del Sichuan e' stata al centro della rivolta anticinese del 2008 e da allora e' sottoposta ad uno stretto controllo da parte delle forze di sicurezza cinesi. Secondo gruppi di esuli tibetani, decine di persone sono state arrestate e centinaia sottoposte a corsi di ''rieducazione''.

Parlando in una conferenza stampa, Hong Lei ha anche criticato la Mongolia, che ha concesso un visto d' ingresso al Dalai Lama, che la visitera' nei prossimi giorni.