Cina, triplice attentato rivendicato sul blog

Pubblicato il 29 Maggio 2011 - 10:02 OLTRE 6 MESI FA

FUZHOU, CINA – Ci sarebbe una vendetta per una demolizione forzata dietro il triplice attentato del 27 maggio in Cina, stando al testamento elettronico lasciato sul blog dall’attentatore. La città di Fuzhou, nella parte orientale della Cina, è ancora scossa per i tre attentati quasi simultanei che hanno provocato la morte di tre persone e il ferimento di altre dieci, ed emergono nuovi inquietanti dettagli sull’uomo ritenuto esserne il responsabile.

Le esplosioni ha avuto luogo una dopo l’altra dalle 09:18 alle 9:45, la prima al parcheggio della procura, la seconda all’interno di un edificio amministrativo e la terza nei pressi di un ufficio dell’amministrazione statale per alimentazione e farmaci. L’attentatore è una delle tre vittime.

Identificato come il cinquantaduenne disoccupato nativo di Fuzhou, Qian Mingqi, risulta essere stato, secondo l’immagine fornita da internet e dai numerosi messaggi da lui lasciati nel suo microblog, un uomo in estrema difficoltà, che ha dedicato l’ultima parte della sua esistenza a cercare di portare avanti una battaglia personale per ottenere un risarcimento per la perdita della sua proprietà che, a suo dire, sarebbe stata demolita illegalmente dalle autorità, arrecandogli un ingente danno economico.

“Sono sano, sono mentalmente normale – ha scritto di recente in un suo messaggio lasciato in rete – e fino ad oggi non ho mai commesso reati ma la mia casa è stata demolita illegalmente e con la forza, causandomi enormi perdite. Dieci anni perduti cercando inutilmente di ottenere giustizia. Mi hanno costretto a seguire una strada che non avrei voluto seguire”.

Dalle sue parole emerge l’immagine di un uomo che si è convinto che se non adotterà misure drastiche per se stesso e per altri come lui, la sua storia non avrebbe mai visto la luce del giorno. E così, Qian ha iniziato a covare il suo piano per eseguire una protesta nel modo più drammatico e plateale possibile. In un recente intervento del 25 maggio messo in rete dopo la mezzanotte, ha parlato di “news esplosive” che stavano per accadere presto. In un altro post, Qian ha detto “anche se vado in cielo, ho intenzione di portare un pò dei miei nemici con me!”.

Dopo gli attentati di ieri e la sua morte, oltre 25.000 persone hanno visitato il suo profilo sul sito sina.com. Numerosi i messaggi di condoglianze. Alcuni cittadini della rete lo hanno chiamato “eroe del popolo”, “brava persona” e “vero uomo che si è sacrificato per gli altri”. Molti tuttavia temono che il caso di Qian possa generare fenomeni di emulazione. Ieri un ex poliziotto ha mandato in rete un messaggio ai suoi avvocati nel quale si era avuta la sensazione di ravvisare le sue ultime parole.

Poche ore dopo il poliziotto si è rifatto vivo dicendo che il caso di Qian Mingqi gli aveva quasi fatto perdere la ragione, e che sua moglie e sua figlia lo avevano trovato in riva al lago, fermandolo giusto in tempo prima che egli si togliesse la vita.