Cina: bambini sempre più intelligenti fabbricati grazie all’ eugenetica

di Francesco Montorsi
Pubblicato il 22 Marzo 2013 - 07:26 OLTRE 6 MESI FA

PECHINO – La Cina sarà, è o sta già diventando il nuovo superpotere globale, si tratta di un mantra conosciuto da tutti coloro che leggono i giornali. Tutti sanno anche che il paese del dragone, con le sue immense riserve monetarie, si sta comprando il debito pubblico degli americani e che sta pure mettendo le mani su importanti risorse naturali, giacimenti petroliferi, di gas, etc. Pochi però immaginano che la Cina nutre anche il sogno di diventare, in breve, il paese più intelligente del mondo, la nazione che ospiterà i più belli ingegni del pianeta. Come fare? Semplice, con l’eugenetica.

Nel paese orientale, lo Stato supporta da anni un importante progetto di ingegneria genetica. Nell’istituto genomico di Pechino, gli scienziati hanno raccolto campioni di dna di duemila tra le persone più intelligenti della terra. L’ambizioso scopo è quello di «sequenziare» il Dna raccolto (determinare e descriverne la struttura) per riuscire ad individuare gli alleli responsabili dell’intelligenza.

Le coppie cinesi che procreano con la fecondazione in vitro saranno in misura di scegliere gli zigoti più intelligenti per ottenere la prole più brillante. In effetti, una volta che il gamete maschile ha fertilizzato diversi ovociti femminili, si potranno testare gli embrioni e capire quali sono quelli destinati ad diventare, una volta nati, i più intelligenti. L’embrione scelto con questa metodologia farà nascere il bambino più intelligente che la coppia avrebbe avuto se avesse fatto cento bambini.

Anche se non è previsto dal progetto, lo stesso principio può essere applicato ad altre caratteristiche, fisiche e spirituali. Mentre l’intelligenza dipende da un numero elevato di fattori, le radici genetiche di proprietà quali statura, forza muscolosità, etc. sono relativamente più facili da individuare. Secondo molti scienziati, perfino tratti caratteriali come l’impulsività, la religiosità e perfino le preferenze politiche possono essere rintracciati nel genoma ed essere quindi l’oggetto di questa selezione genetica.

Lo stato cinese vuole implementare il progetto perché vede gli effetti benefici per lo sviluppo economico del paese. L’eugenetica è entrata nelle preoccupazioni del partito comunista fin dagli anni settanta, sotto il regime di Deng Xiaoping. I dirigenti considerano che quante più persone intelligenti ci saranno in Cina, tanto più il paese aumenterà la sua produttività e la sua capacità di innovazione.

In Occidente le capacità per sviluppare tali tecniche esistono, sia da un punto di vista tecnico che scientifico. Qui, però, un alto numero di cittadini si oppongono a tali procedure che, infatti, non sono sviluppate dalla comunità scientifica. Se da noi, il «supermercato genetico» ci ricorda le ambizioni dei nazisti e l’infelice mito del Faust, così non è in Cina, dove molte coppie sono ben contente di poter fare in modo che, attraverso la scienza, i loro figli siano più belli, più sani, più intelligenti.