La polizia cinese ha sgominato una banda di malviventi che hanno costretto un centinaio di donne a prostituirsi dopo aver seguito un apposito ”corso” ed aver superato un ”esame”. Il ”corso” consisteva nell’assistere ad un rapporto sessuale tra il capo della banda e la moglie, mentre l’ esame nell’essere violentate dallo stesso capo banda. E’ quanto scrive oggi il quotidiano Global Times citando fonti della polizia di Pechino.
I malviventi prendevano di mira le donne dei quartieri periferici della capitale, molte delle quali immigrate di recente, invitandole ad interviste di lavoro. Invece delle interviste, le malcapitate subivano violenze sessuali da parte dei membri della banda, che le filmavano per poi ricattarle. Le donne venivano poi scortate dai banditi nei locali di karaoke o in sale di massaggi dove venivano costrette a prostituirsi.
Un portavoce della polizia di Pechino, Zi Xiangdong, ha detto al giornale che le forze dell’ ordine sono venute a conoscenza dei fatti grazie a due delle donne, che sono riuscite a sfuggire ai loro rapitori e a denunciarli. Il portavoce ha precisato che le persone arrestate sono ”una ventina”. L’uomo sospettato di essere il capo banda, ha aggiunto il portavoce, ha 32 anni ed è lui stesso un immigrato dal nordest della Cina.