Cina, vietate le parate pubbliche dei detenuti: erano esposti al disprezzo dei cittadini

Pubblicato il 27 Luglio 2010 - 08:01 OLTRE 6 MESI FA

Il ministero della pubblica sicurezza cinese ha proibito alla polizia di umiliare gli arrestati esponendoli al disprezzo del pubblico. Lo scrive oggi il quotidiano Global Times, secondo il quale la decisione di proibire le ”parate di criminali” è stata presa dopo la pubblicazione su Internet delle foto di un gruppo di giovani prostitute di Dongguan (Cina meridionale) seminude, con il polsi stretti dalle manette e legate l’una all’altra con un corda.

Le ”parate” per umiliare i ”criminali” sono nate nella Cina imperiale. In seguito ne hanno fatto largo uso le Guardie Rosse di Mao Zedong durante la Rivoluzione Culturale. Oggi sono rare ma non sono mai del tutto sparite. Un caso analogo si è verificato a Wuhan, nella Cina centrale, dove la polizia ha diffuso dei manifesti murali nei quali venivano indicati il nome ed il cognome delle prostitute locali.

Secondo il giornale, il ministero ha invitato i poliziotti a ”comportarsi ragionevolmente ed in modo civilizzato rispettando pienamente e proteggendo i diritti umani delle persone che infrangono la legge, assicurandosi nello stesso tempo che l’ applicazione della legge venga eseguita in modo trasparente”.