BOGOTA’ – Guerriglieri dell‘Esercito di Liberazione Nazionale (Eln) colombiano hanno esibito come un trofeo la gamba di un soldato vittima di una mina antiuomo. Un atto che il governo di Bogotà ha denunciato come degno di “ratti umani”. Tutto è avvenuto a Convencion, una località dello stato di Norte Santander, alla frontiera con il Venezuela.
Mentre partecipava con la sua unità militare allo sgombro di un terreno dove sorgerà un parco per bambini, il caporale Edward Avila ha fatto esplodere l’ordigno, nascosto nella vegetazione, e ha perso una gamba. Successivamente, l’ufficio dell’Ombudsman ha dichiarato di aver “ricevuto informazioni” secondo le quali i guerriglieri dell’Eln hanno “esibito una delle gambe di Avila come un trofeo, in un collegio vicino”, definendo l’episodio “un’espressione del massimo disprezzo per i diritti umani”. La reazione del governo è stata immediata.
Il ministro della Difesa, Juan Carlos Pinzon, ha detto che i guerriglieri erano “ratti umani, per poter trarre godimento da un fatto così assurdo”, assicurando che “a questa gente la aspetta solo una tomba o la prigione”. In quanto al suo collega degli Interni, Juan Fernando Cristo, ha commentato su Twitter che “quello che è successo al caporale Edward Avila è una mancanza di rispetto ai suoi diritti. Una cosa da selvaggi”, per concludere “basta con le mine antiuomo”.