Colombia, gli indios: “Basta turisti: sono sporchi e maleducati”
BOGOTA’ – ”Basta turisti, sono insopportabili, ci aggrediscono con le loro macchine fotografiche”: è quanto sostengono alcuni degli indigeni di Nazaret, un villaggio dell’Amazzonia colombiana, che ha deciso di bloccare l’ingresso dei visitatori.
Sia Nazaret sia altri paesi dell’Amazzonia colombiana, area che condivide le frontiere con il Brasile e il Perù, attrae ogni giorno più turisti, rileva la stampa di Bogotà, che ricorda d’altro lato i tentativi degli indios della regione, i Ticuna, per difendere la propria cultura ancestrale.
”Il blocco all’ingresso dei turisti è stato preso al termine di un’assemblea del villaggio”, ha precisato Isais Julian Pereira, che è il ‘curaca’ (portavoce della comunità) di Nazaret, dove vivono circa 800 abitanti e che si affaccia sul fiume Amazonas, non molto lontano dalla città di Leticia.
Dopo la decisione dell’assemblea, ormai da qualche giorno il villaggio è custodito da due indios che portano con loro il bastone tradizionale della comunità locale, e controllano gli ingressi.
”I problemi con i turisti sono tanti”, ha spiegato al quotidiano El Espectador Pereira, ricordando per esempio che i visitatori ”appena arrivano, iniziano a buttare bottiglie e buste di plastica per la strada”. ”Dopo la nostra decisione, i turisti che vogliono entrare a Nazaret devono avere il via libera della nostra comunità”, ha aggiunto Pereira, mentre un altro abitante del villaggio, Grimaldo Ramos, ha ricordato che ‘armati’ con le loro macchine fotografiche ”i turisti ci aggrediscono: cosa farebbe lei se venisse uno dentro casa sua a scattare delle foto..?”, ha sottolinato rivolgendosi al cronista di El Espectador.
”E d’altra parte è importante ricordare che in realtà i turisti spendono molto poco: comprano qualche oggetto del nostro artigianato. In realtà a guadagnarci sono le agenzie di viaggio”, aggiunge un altro abitante, Juvencio Garcia, ricordando che in genere ai residenti a Nazaret ”non piace essere d’altra parte ‘interrogati’ sulle nostre tradizioni”.
I Ticuna – ha rilevato tempo fa l’Onu – sono un popolo a rischio estinzione, che oggi conta con una popolazione di circa 30mila persone. ”Se non riusciremo a mantenere la nostra cultura, crediamo che entro 30 anni per noi tutto sarà finito”, conclude il ‘curaca’ Pereira, ricordando tra l’altro quanto sia importante che i bambini del villaggio riescano a mantenere la propria lingua e consuetudini. Ben lontano – conclude – dai turisti.