Cop26 a Glasgow, bozza punta a taglio 45% emissioni al 2030

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Novembre 2021 - 20:54 OLTRE 6 MESI FA
Cop26 a Glasgow, bozza punta a taglio 45% emissioni al 2030

Cop26 a Glasgow, bozza punta a taglio 45% emissioni al 2030 (foto Ansa)

Svolta possibile alla conferenza Onu sul clima (CoP26) in corso a Glasgow. La Cina ha annunciato la presentazione di un’iniziativa congiunta con gli Usa per ridurre le distanze fra le posizioni delle due potenze sulla lotta al cambiamento climatico e per accelerare verso un piano d’azione più efficace.

Cop26, Boris Johnson: “I negoziati sono molto duri”

I negoziati della Cop26 sono in dirittura d’arrivo e sono “negoziati duri, con ancora un enorme lavoro da fare” ha detto Boris Johnson, dopo gli incontri in veste di capo del governo che ha la presidenza della conferenza.

Il traguardo “è in vista”, ha detto il premier britannico, ma “dobbiamo essere più ambiziosi” per raggiungere l’obiettivo che “deve essere raggiunto: tenere in vita” il target del tetto degli 1,5 gradi in più rispetto all”era pre industriale indicato dagli Accordi di Parigi. Un obiettivo “possibile”, ha detto, ma che non esclude “il rischio di fallimento che sarebbe colossale”.

“Non ci sono scuse per non agire” ha anche detto il pemier britannico rivolgendosi ai leader mondiali in una conferenza stampa. BoJo ha sottolineato che “non si può stare con le mani in mano” mentre il mondo chiede di intervenire al più presto per il caos del nostro pianeta.

L’invito diretto è quello di alzare il telefono e di intervenire sui rispettivi team negoziali per raggiungere un obiettivo ambizioso alla conferenza Onu sul clima.

L’obiettivo ambizioso della Cop26, ridurre le emissioni globali di anidride carbonica del 45% al 2030

Intanto, è stata pubblicata dall’Unfccc la bozza del documento finale della Cop26. Lo ha appreso l’ANSA, che l’ha ricevuta. Il documento dovrà essere esaminato dai singoli governi per le loro osservazioni. La bozza di documento finale della Cop26 “riconosce che limitare il riscaldamento globale a 1,5 C al 2100 richiede rapide, profonde e sostenute riduzioni delle emissioni globali di gas serra, compreso ridurre le emissioni globali di anidride carbonica del 45% al 2030 rispetto al livello del 2010 e a zero nette intorno alla metà del secolo“. 

La bozza di documento “riafferma l’obiettivo globale di lungo termine di tenere l’aumento della temperatura globale media ben sotto 2 gradi dai livelli pre-industriali, e di perseguire gli sforzi per limitare l’aumento di temperatura a 1,5 C dai livelli pre-industriali”. Il documento “riconosce che l’impatto del cambiamernto climatico sarà molto più basso con un aumento della temperatura a 1,5 C, riconoscendo che questo richiede azioni significative ed efficaci da tutte le parti in questo decennio critico, sulla base della miglior conoscenza scientifica disponibile”.

La bozza “invita le parti a considerare ulteriori opportunità di ridurre le emissioni di gas serra che non sono anidride carbonica”, “chiede alle parti di accelerare l’eliminazione del carbone e dei sussidi ai combustibili fossili” e “sottolinea l’importanza critica delle soluzioni basate sulla natura e degli approcci basati sugli ecosistemi, compreso proteggere e ripristinare le foreste, nel ridurre le emissioni e proteggere la biodiversità”.

La Cop26 e il sostegno ai Paesi in via di sviluppo

La bozza di documento finale della Cop26 di Glasgow pubblicata nella notte “accoglie favorevolmente gli impegni accresciuti presi dai paesi sviluppati” per il fondo di aiuti ai paesi meno sviluppati previsto dall’Accordo di Parigi, impegni che hanno l’obiettivo “di arrivare al più tardi nel 2023 al target dei 100 miliardi di dollari all’anno”.

Il documento “sottolinea la necessità di un aumento del sostegno delle parti ai paesi in via di sviluppo. Oltre l’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno”. Quindi “nota con rammarico” che neppure il target dei 100 miliardi all’anno dal 2020 “è stato ancora raggiunto”.

La bozza del documento finale della Cop26 di Glasgow “riconosce l’importante ruolo dei soggetti non statali. Compresa la società civile, i popoli indigeni, i giovani e altri soggetti. Nel contribuire ai progressi verso l’obiettivo della Convenzione (dell’Onu per i cambiamenti climatici, l’Unfccc, n.d.r.) e gli obiettivi dell’Accordo di Parigi”.

Boris Johnson e l’appello sul surriscaldamento terrestre

Fare il massimo per “agguantare” il target sul surriscaldamento terrestre non oltre il tetto di 1,5 gradi più dell’era pre-industriale. E’ l’appello di Boris Johnson, che torna oggi a Glasgow alla Cop26 a presidenza britannica. I negoziatori “sono agli ultimi metri, i più duri”, per cercare di “trasformare le promesse in azione sul cambiamento climatico… Ma vi è ancora molto da fare”, ha ammesso il premier.

In gioco c’è più del destino “di qualunque singolo Paese”, occorre “unirsi per il pianeta”. “Abbiamo bisogno di eliminare tutti gli ostacoli se vogliamo mantenere l’obiettivo di agguantare gli 1,5 gradi”, il suo ultimo sprone.