Coree: Seul assolve Pyongyang per affondamento della nave

Pubblicato il 27 Marzo 2010 - 09:00 OLTRE 6 MESI FA

La nave affondata

La Corea del sud ha escluso che la sua corvetta affondata vicino alla frontiera marittima con il nord sia stata attaccata dalle forze armate di Pyongyang. “Da quanto accertato dalle indagini ministeriali, il governo ritiene che l’incidente non sia stato provocato dalla Corea del nord, anche se la causa non è stata ancora appurata”, ha riferito un’alta fonte di Seul all’agenzia Yonhap.

Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak ha invitato a valutare tutte le possibili opzioni all’origine dell’affondamento della corvetta Cheonan, sollecitando ogni sforzo per la messa in salvo dei 46 dei 104 uomini d’equipaggio ancora dispersi. «Ogni ipotesi deve essere considerata, mentre l’inchiesta deve procedere veloce ed essere approfondita», ha detto Lee, durante i lavori del comitato di Sicurezza, ribadendo la cautela sul coinvolgimento della Corea del Nord, rilanciata con forza dai media di Seul poco dopo l’affondamento e poi ridimensionata da fonti ufficiali della Presidenza. Col passare del tempo, le speranze di trovare in vita i dispersi si assottigliano e il disastro si profila come uno dei più gravi della storia postbellica di Seul.

Dalle ricostruzioni finora fatte, un’esplosione all’altezza dell’elica avrebbe creato un grande squarcio nello scafo, facendo colare a picco la nave con molti uomini rimasti intrappolati al suo interno. Da verificare la natura dell’esplosione: se interna, dovuta ad esempio al carburante, o esterna, come siluro o missili, o addirittura legata ad altri fattori. Dall’analisi delle immagini radar al momento dell’incidente, nessuna attività militare norcoreana, navi incluse, è stata registrata. Un’ipotesi confermata anche dal Dipartimento di Stato americano. I soccorritori della Corea del Sud continuano le ricerche, mentre solo una parte dello scafo emerge dalle acque profonde dai 10 ai 20 metri. Per il recupero della Cheonan potrebbero essere necessari dai 15 ai 20 giorni.