Coronavirus Cina, mercato Wuhan a rischio: per gli esperti avrebbe potuto innescare una pandemia già da 5 anni

di Caterina Galloni
Pubblicato il 25 Aprile 2021 - 08:02 OLTRE 6 MESI FA
Mercato Wuhan. foto Ansa

Coronavirus Cina, mercato Wuhan (nelal foto Ansa) a rischio: per gli esperti avrebbe potuto innescare una pandemia già da 5 anni

La Cina sapeva già cinque anni prima della comparsa del coronavirus, che il mercato di Wuhan era a rischio e avrebbe potuto innescare una pandemia. E’ quanto ha rivelato Eddie Holmes, uno scienziato britannico. Secondo  Holmes, gli esperti cinesi avrebbero identificato il mercato di Wuhan come la potenziale origine di una pandemia almeno cinque anni prima che emergesse il Covid. Holmes ha affermato di aver visitato il mercato di Huanan nel 2014, insieme a funzionari sanitari locali. Il mercato venne definito come il tipo di posto in cui il virus avrebbe potuto fare lo “spillover”, ossia la trasmissione di malattie dagli animali all’uomo.

Coronavirus Cina, mercato Wuhan a rischio da anni

Il mercato dove venivano venduti mammiferi vivi, rettili e pesci, è diventato famoso dopo essere stato collegato al focolaio iniziale di coronavirus alla fine del 2019. Holmes è un biologo e virologo attualmente docente all’Università di Sydney. Al Daily Telegraph ha detto che la visita insieme al Wuhan Centre for Disease Control (Cdc) era mirata a mostrare e fare studiare loro un ambiente ideale per lo sviluppo delle pandemie del Terzo millennio.

Cina, l’esperto: “Mercato Wuhan incubatore patologie” 

“Il Cdc di Wuhan ci ha portato al mercato. Mi è sembrato un incubatore di patologie, esattamente il tipo di luogo in cui ti aspetti possa emergere una malattia”. Holmes ricorda il mercato come una vasta rete di strette strade coperte nel cuore di Wuhan. C’erano “gabbie di animali selvatici impilate l’una sull’altra”. Tra questi pesci, serpenti, roditori e cani procione, un animale simile alla volpe noto per trasmettere il Covid-19.

Holmes ha parlato poi di come sia stato possibile che le autorità cinesi non abbiano stroncato sul nascere lo sviluppo del Covid. Lo scienziato ha sottolineato di non essere sicuro se il Cdc di Wuhan abbia intensificato la sorveglianza del virus nel mercato di Huanan o abbia introdotto nuove e più stringenti misure di sicurezza negli anni precedenti la pandemia.

Il mercato di Huanan è stato chiuso dal 1 gennaio 2020. Il giorno prima le autorità cinesi avevano rivelato per la prima volta dei casi di “polmonite misteriosa” presenti nella città. Delle 41 persone inizialmente ricoverate in ospedale con la nuova malattia, due terzi lavoravano o facevano la spesa al mercato. Gli esperti hanno affermato che è probabile che il virus trasmesso dai pipistrelli si sia diffuso agli esseri umani attraverso un’altra specie animale che è stata venduta e macellata al mercato. La Cina ha chiuso mercati analoghi a Pechino e in altre città ma la vendita di animali vivi è ripresa a distanza di poche settimane.

La scorsa settimana l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha finalmente raccomandato di bloccare nei mercati la vendita di mammiferi selvatici per prevenire future pandemie.
È una considerevole inversione di marcia rispetto alla decisione dello scorso maggio in cui aveva sostenuto la riapertura dei controversi mercati.