Coronavirus, 50 italiani bloccati in Laos: “Abbiamo paura, riportateci a casa”

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Marzo 2020 - 20:20 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, 50 italiani bloccati in Laos: "Abbiamo paura, riportateci a casa"

Coronavirus, 50 italiani bloccati in Laos: “Abbiamo paura, riportateci a casa” (Nella foto Ansa i due siciliani Agostino e Chiara)

MILANO – Una cinquantina di italiani sono bloccati in Laos, impossibilitati a tornare in patria a causa delle restrizioni imposte su trasporti e viaggi per l’emergenza coronavirus.

Tra questi un manager, Giancarlo Strada, vice presidente di Evoca Group, azienda di Valbrembo (Bergamo) leader mondiale nella produzione di macchine da caffè, che ha inviato un video ritrasmesso da Bergamo News.

“Chiediamo aiuto per poter uscire da questa situazione – dice l’imprenditore – i voli bloccati, aeroporti e frontiere chiuse. Non c’è via d’uscita dal Laos: a Vientiane, dove ci troviamo, la situazione degenera ora dopo ora. Hanno riscontrato i primi casi di Covid-19 e temiamo un’escalation”.

“Gli alberghi dove siamo hanno iniziato a chiudere – aggiunge – I turisti sono diminuiti drasticamente, i ristoranti iniziano a chiudere e per strada i contatti sono veramente a rischio. Temiamo per la nostra salute e la nostra sicurezza, soprattutto le strutture mediche di questo Paese sono fortemente a rischio. Abbiamo provato ad andare in ospedale per fare il test prima di imbarcarci, come chiedevano le compagnie aeree: la situazione lì è più a rischio che in ospedale. Chiediamo aiuto – conclude – per poter uscire al più presto, temiamo una degenerazione che non ci consentirà di poter continuare a rimanere in questo Paese”. 

“Abbiamo paura”, dicono anche Agostino Blando e la fidanzata Chiara Sapienza, siciliani di 30 anni, rimasti a Vientane da settimane dopo la chiusura delle frontiere. Agostino, che fino ad un mese fa viveva in Inghilterra dove faceva il cameriere e altri lavoretti, mentre la fidanzata fa l’architetto, avevano lasciato tutto per questo viaggio iniziato il 17 febbraio.

I due avrebbero dovuto fare un giro in oriente toccando anche Thailandia e Vietnam. “Arrivati nel Laos la situazione è precipitata. Noi italiani venivamo visti come untori – dice Agostino, raggiunto via whatsapp – Ora non parte più nessuno da ieri. Qui non c’è l’ambasciata italiana e quella francese, alla quale abbiamo fatto riferimento, era super intasata e il console non ci ha ricevuto”.

Agostino stamani è stato contattato dalla Farnesina che gli ha raccomandato prudenza. Lo stesso ministero degli Esteri ha fatto sapere di seguire con attenzione la vicenda attraverso l’ambasciata in Thailandia e il console onorario a Vientane.

Agostino ha così descritto la situazione sanitaria a Vientane: “Non ci sono tamponi, gli ospedali sono dei posti assurdi. Usciamo il meno possibile e cuciniamo nel bollitore dell’albergo”. “Molti di noi sono allo stremo – dice – Non so quanto possiamo resistere”. 

Fonti: Ansa, Agi