Coronavirus: muore 2,5%, guarito il 15%. La trappola è il contagio iper veloce

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 18 Febbraio 2020 - 10:27 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, Ansa

Coronavirus: muore 2,5%, guarito il 15%. La trappola è il contagio iper veloce (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Coronavirus: dei circa 72 mila umani contagiati (contagiati, non infetti perché infetti è termine che contiene condanna e repulsione) sono morti in circa 1.800. Tradotto in termini percentuali, la mortalità del coronavirus è a questo punto della sua diffusione stabilmente intorno al 2,5 per cento. Di per sé non un dato particolarmente allarmante. Il coronavirus partito dalla Cina, anzi da una provincia della Cina, è sostanzialmente una polmonite virale che risulta mortale per soggetti anziani o deboli o affetti da altre e precedenti patologie. Non uccide solo le persone deboli e anziane, ha fatto e fa vittime anche tra la popolazione adulta. Ma è, almeno qualitativamente, una polmonite virale e non batterica. A nulla servono terapie anti biotiche, farmici anti virali non specifici sono stati tentati come terapia ma senza grandi risultati, qualcosa si spera dal plasma dei guariti, una guarigione è stata annunciata a seguito di questo intervento. La realtà complessiva è che di coronavirus, una volta contratto, nel 2,5 per cento dei casi l’esito è letale.

E gli altri, il 97,5 per cento dei contagiati? Guariti, già guariti, dimessi dagli ospedali cinesi con l’omaggio di una mazzo di fiori rossi, circa 12 mila soggetti. In termini percentuali quindi i guariti più o meno da soli o con scarsa assistenza e sostegno farmacologico (che si è visto al momento non esistere) sono circa il 15 per cento degli ammalati. Più dell’ottanta per cento complessivo dei contagiati continua la sua battaglia contro il coronavirus.

Non è il bilancio di una malattia che stermina ma è la foto di una malattia dal contagio enormemente veloce. E’ questa la trappola che il, coronavirus tende all’ospite umano: la velocità, la iper velocità di diffusione. Lo dimostra quel drammatico laboratorio che è diventata la Diamond Princess, la nave da crociera alla fonda e in quarantena ad Yokohama, Giappone. Prima alcuni, pochi casi di contagio a bordo. Quindi la quarantena in porto e a bordo misure di contenimento: mascherine, abolizione dei contatti, ciascuno nella sua cabina, disinfezioni,,,Ma i contagi diventano decine e poi centinaia, si arriva a 450 contagiati nonostante ogni misura per impedirlo. Il contagio sopravanza ogni misura di contenimento.

Diamond Princess drammatico laboratorio spiega quel che la Cina sta facendo. Sessanta milioni di abitanti della provincia di Hubei sono per ordine governativo di fatto confinati in casa. Vietato l’uso dell’auto privata, un solo membro della famiglia può uscire di casa una volta ogni tre giorni per procurarsi il cibo, ogni attività pubblica interrotta, pubblici esercizi chiusi. Sessanta milioni di persone chiuse d’autorità in casa, la Cina fa questo perché ha constatato come il contagio altrimenti si diffonda con la velocità del fuoco sulla paglia asciutta. Sessanta milioni di persone chiuse in casa, è qualcosa che sta tra il drastico e il disperato, il necessario e l’ultima spiaggia. Ed è qualcosa che mostra come il vero pericolo, la vera enorme minaccia del coronavirus sia la sua capacità di diffondersi.

Due e mezzo per cento su centomila fa 2.500. In rapporto ad un milione fa 25 mila. Cento milioni, 250 mila. Un miliardo, due milioni e mezzo. La mortalità del coronavirus in assoluto dice poco, va rapportata alla sua dimensione di contagio sulla popolazione umana. E, al momento, la velocità del contagio è l’arma non disinnescata del virus. Se alla fine non saranno milioni i casi di coronavirus sul pianeta, se le vittime non si conteranno a decine di migliaia o peggio, l’argine e il merito sarà stato del governo cinese. Nessun altro governo sul pianeta avrebbe avuto la forza e la determinazione, nessun altro governo avrebbe osato e nessuna altra pubblica opinione avrebbe accettato la quarantena e il confino di massa in casa.