Coronavirus, salgono a 17 i morti in Cina. Due casi anche a Hong Kong

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Gennaio 2020 - 16:07 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, salgono a 17 morti in Cina. I casi confermati sono quasi cinquecento

Una ragazza cinese con la mascherina (foto ANSA)

ROMA – Sale a 17 morti il bilancio delle vittime della polmonite virale da coronavirus in Cina. Lo hanno reso noto le autorità dello Hubei, la provincia dove si trova Wuhan, la città da dove è partita l’epidemia, durante una conferenza stampa. Nel solo Hubei, finora, i casi confermati di polmonite da coronavirus sono 444, secondo le cifre diffuse dalle autorità provinciali in serata, mentre poche ore prima, l’ultimo bollettino a livello nazionale parlava di 473 casi confermati in tutta la Cina. 

Intanto si registrano due casi di contagio a Hong Kong. Secondo quanto riferiscono fonti al South China Morning Post, un uomo di 56 anni che è stato a Wuhan è risultato positivo al coronavirus dopo i test iniziali e il risultato è in attesa di conferma definitiva: l’uomo è stato ricoverato in isolamento al Princess Margaret Hospital, dove ha sede il Centro per le Malattie Infettive dell’Hospital Authority di Hong Kong e dove è ricoverato anche il primo paziente risultato positivo ai primi test sul coronavirus, un turista cinese di 39 anni.

Coronavirus, medici: “No allarmi, con influenza rischio psicosi”

“In questa fase, in attesa di capire meglio l’aggressività del virus e la sua contagiosità, dobbiamo lanciare un messaggio chiaro: niente allarmi, evitiamo la psicosi soprattutto in un periodo complicato per l’aumento dei casi di influenza stagionale”. Lo dice all’Agi il segretario nazionale della federazione dei medici di famiglia (Fimmg), Silvestro Scotti, in merito al nuovo coronavirus identificato in Cina.

A Roma è già stato diffuso un alert a tutti gli studi medici con indicazioni utili, sia in termini di sintomatologia da tenere d’occhio, sia di informazioni da dare ai pazienti: “Per ora ci siamo limitati alla Capitale perché è lì che sbarcano i voli da Wuhan – spiega Scotti – e insieme a Milano sono i punti di maggiore allerta. Noi siamo in continuo contatto con l’Istituto Superiore di Sanità, stiamo seguendo l’evoluzione dell’epidemia ma non ci sono ancora dati chiari sull’incidenza”.

Mentre più concreta è l’influenza stagionale, che sta causando l’affollamento degli studi medici: “Ricordo che si è ancora in tempo per vaccinarsi – sottolinea il segretario della Fimmg – e aiuterebbe anche se il virus cinese sbarcasse da noi, perché potremmo con un buon margine di certezza escludere l’influenza nella diagnosi di sintomi simili che invece potrebbero essere dovuti proprio al nuovo coronavirus”. (fonte AGI)