Coronavirus. New York Times: “Italiani troppo furbi per seguire le regole”. Almeno il contagio non lo nascondiamo…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2020 - 14:15 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus. New York Times: "Italiani troppo furbi per seguire le regole"

Coronavirus. New York Times: “Italiani troppo furbi per seguire le regole”. (Ansa)

ROMA – “Il Coronavirus riguarda tutti, tutto il mondo è preoccupato, tutte le autorità prendono delle misure ma dobbiamo rimanere calmi e non bisogna fare come se si trattasse della peste nel Medioevo nelle città dell’Italia”. Così l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell rispondendo oggi a Bruxelles alle domande dei giornalisti.

Va bene l’appello alla razionalità e alla calma pur nell’emergenza, ma insomma quel riferimento alla peste nelle città italiane del medioevo non è il massimo, un paragone poco generoso nei confronti dell’Italia e sottilmente allusivo di chissà quale tara nazionale, a questo punto ereditaria e eterna. Alla faccia della solidarietà tra europei.

NYT: “Gli italiani possono seguire le regole?”

Ancor più esplicite, al limite dell’insulto, le riserve del New York Times a proposito del presunto carattere nazionale. “Gli italiani possono seguire le regole?”, è il titolo dell’articolo dedicato alla gestione dell’emergenza e delle “fughe” dalle zone rosse in violazione dei divieto di spostamenti.

Domanda retorica e avvilente perché la risposta è no, non ci riusciamo proprio. Come dire, i provvedimenti ci sono, le misure straordinarie varate, il problema è che gli italiani non concepiscono proprio l’idea di rispettarle. Si tratterebbe di un morbo italico, si chiama “furbizia”. Nell’accezione deteriore di chi se ne infischia delle regole e degli altri credendosi più sveglio di tutti. 

Coronavirus, italiani malati di “furbizia”

A supporto, anche un vecchissimo articolo di Luigi Barzini che dovrebbe confermare lo stereotipo più abusato. Eppure al New York Times il da fare non mancherebbe. A cominciare dalla giusta indagine sui silenzi presidenziali. Trump, germofobico ma sincero paladino antiscienza, è terrorizzato all’idea che il diffondersi del coronavirus gli faccia perdere le elezioni a novembre. 

E così, nonostante lo stato d’emergenza in tre Stati, il virus è tenuto saldamente al di sotto della soglia di allerta. Il contrario di quanto abbiamo fatto noi italiani, esponendoci al ruolo di untori del mondo. Dovrebbe riconoscerlo anche il New York Times. Chi è che sta facendo il furbo, allora? (fonti New York Times, Ansa)