Coronavirus, Trump ha un problema: chi paga il tampone? In Usa costa fino a 4mila dollari

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Marzo 2020 - 14:34 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, Trump ha un problema: chi paga il tampone? In Usa costa fino a 4mila dollari

Coronavirus, i tamponi in Usa costano fino a 4mila dollari (Ansa)

ROMA – I costi negli Stati Uniti di un tampone per sapere se un paziente è a rischio di coronavirus sono molto variabili e ancora esorbitanti. Secondo MarketWatch possono oscillare tra i 1.000 e i 4.000 dollari, a seconda dei casi. Il sistema sanitario Usa è privato e molti americani rinunciano all’assistenza sanitaria perché sono preoccupati di non potersela permettere.

Nel caso della diffusione del coronavirus questo rappresenta un problema aggiuntivo per rallentare e prevenire la diffusione del virus. Anche i funzionari della sanità pubblica Usa hanno lanciato l’allarme. E mentre invitano i cittadini statunitensi a prepararsi alla diffusione del coronavirus, si stanno ora ponendo il problema dei costi. E dunque si chiedono se gli americani hanno abbastanza soldi per essere testati e curati.

A Miami, un uomo che è stato testato dopo un viaggio di lavoro in Cina, secondo quanto riferito a MarketWatch, si è ritrovato a dover pagare un conto di 3.270 di spese ospedaliere.

Un altro uomo della Pennsylvania ha creato su Internet la pagina GoFundMe per chiedere aiuti per pagare 3.918 dollari di fatture che si è visto recapitare a sorpresa dopo essere stato evacuato dalla Cina e messo in quarantena con la figlia di tre anni. T

yler Prochazka, un insegnante 27enne che si era recato a Shanghai a metà gennaio è stato testato in un ospedale del Kansas per il coronavirus e altri disturbi e ha ricevuto un conto da 983 dollari poche settimane dopo.

L’agenzia che gestisce Medicare e Medicaid (gli organismi pubblici che gestiscono il sistema assicurativo sanitario Usa) ha recentemente creato un nuovo codice di fatturazione che consentirà agli operatori sanitari di fatturare il test di laboratorio del coronavirus.

Il prezzo del test non è stato ancora fissato. Per i pazienti Medicaid, i test diagnostici sono un servizio opzionale. Spetterà ai singoli Stati coprire il test o meno, ha aggiunto la portavoce.

Il nuovo codice di fatturazione, spiega Caitlin Donovan, portavoce della National Patient Advocate Foundation, un’organizzazione no profit che spinge per un accesso conveniente a cure mediche di qualità, rappresenta uno sviluppo positivo, perché alla fine aiuterà a standardizzare il prezzo dei test.

Secondo il Wall Street Journal, l’amministrazione Trump ha fatto sapere che sta esplorando la possibilità di usare il denaro dei contribuenti, cioè soldi pubblici, per pagare le cure dei pazienti non assicurati infettati dal coronavirus. 

Lo stato di New York fa sapere che costringerà gli assicuratori a pagare per i test, mentre il governatore dello Stato di Washington sta trattando con le assicurazioni.

Il primo passo per avviare il processo del test è chiamare il medico se pensi di avere sintomi di coronavirus o di essere stato in contatto con qualcuno che ha il virus, o di aver viaggiato in un’area a “diffusione in corso” del virus. “È noto che gli assicuratori respingono i reclami per visite al pronto soccorso che considerano frivole”.

Un altro motivo per cui una visita in ospedale dovrebbe essere l’ultima risorsa per chi decide di cercare assistenza è che essa è significativamente più costosa di una visita medica. Il costo medio di una visita al Pronto soccorso nel 2017, secondo i dati dell’Istituto di assistenza sanitaria, è stato di 1.389 dollari, in crescita del 176% rispetto a 10 anni prima.

Ogni volta che si eseguono test di laboratorio, è importante verificare innanzitutto che il laboratorio e i suoi tecnici siano “in rete”, il che significa che sono coperti dal piano assicurativo. Altrimenti, puoi finire con una fattura medica a sorpresa – anche se il tuo medico ha raccomandato il test.

“Abbiamo il sistema sanitario più imprevedibile e costoso del mondo – dice spiega Caitlin Donovan, portavoce della National Patient Advocate Foundation, un’organizzazione no profit che spinge per un accesso conveniente a cure mediche di qualità, – e iniettare il caos di un’epidemia al suo interno, significa esporlo a ogni debolezza e a ogni sorta di fallibilità”. (fonte Agi, Wall Street Journal)